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CONSIGLIO UE: BARROSO, RIFORMARE IL MODELLO SOCIALE EUROPEO PER CONSERVARLO

(Sir Europa – Bruxelles) – «Il nostro impegno è indirizzato a conciliare la competitività con il rispetto dei diritti economici e sociali. L’ho affermato in questi giorni incontrando» i rappresentanti dei sindacati europei e delle organizzazioni datoriali e «lo ribadiremo domani al summit sociale tripartito» che precederà il Consiglio europeo. José Manuel Barroso, presidente della Commissione, lancia un messaggio ai sindacati dei lavoratori (sigla Ces-Etuc) che a Bruxelles come in varie altre città europee manifestano a favore di misure per la crescita e il lavoro e contro i tagli apportati in molti Stati Ue in ragione delle difficili situazioni di bilancio. “Ho avuto una eccellente discussione con i sindacati sui temi sollevati con le manifestazioni odierne. Ciò che intende fare la Commissione è rafforzare il dialogo sociale, ma questo deve avvenire anche in tutti i paesi dell’Unione”. “Intendiamo conservare il modello sociale europeo – aggiunge Barroso – e per questo occorre riformarlo. Va trovato un compromesso su questo nuovo patto sociale. Come Commissione insistiamo tantissimo sulla urgenza di iniziative per la crescita accanto a quelle, già assunte, per la riduzione del debito e la disciplina di bilancio”. Secondo il capo dell’Esecutivo, “in definitiva stabilità e crescita devono procedere insieme. Non ci vuole solo responsabilità” nella gestione dei conti pubblici, “ma anche solidarietà” a livello comunitario.Alla vigilia del Consiglio europeo che richiamerà nella capitale belga i 27 capi di Stato e di governo dell’Unione sui temi economici e finanziari, Barroso lancia diversi altri messaggi: torna a sottolineare la necessità di introdurre la tassa sulle transazioni finanziarie (“per una migliore ripartizione dei sacrifici” connessi alla crisi in atto), si dice favorevole ai project bond (“per sostenere gli investimenti”), è “favorevole al rafforzamento dei firewall”, ossia i fondi salva-Stati, sia quello transitorio (Efsf) sia quello permanente (Esm). È invece contrario alla creazione di una specifica responsabilità, all’interno della Commissione, per seguire gli sviluppi della situazione in Grecia. Circa il dibattito che si svolgerà al vertice dei Ventisette dell’1 e 2 marzo, afferma che le priorità indicate nella scorsa riunione – disoccupazione giovanile e sostegno alle piccole e medie imprese – “non sono cambiate”. Sulla concessione alla Serbia dello status di paese candidato dichiara: “Mesi fa la Commissione si era espressa a favore di questa ipotesi. La Serbia lo merita perché ha rispettato gli impegni che si era assunta nei confronti dell’Unione”. La decisione in merito spetta però al Consiglio dei capi di Stato e di governo, che si devono esprimere all’unanimità: “A mio avviso il Consiglio dovrebbe procedere in questa direzione”, conclude Barroso.