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CONTRIBUTI EDITORIA: ZANOTTI (FISC), BENE MODIFICHE GOVERNO,  MA CON DUE PERPLESSITÀ

«Bene i nuovi criteri che rispondono al rigore che abbiamo sempre chiesto. Bene il collegamento con l’occupazione e la reale vendita delle copie. Bene anche l’esclusione dai nuovi criteri di maggior rigore dei giornali previsti dal comma 3 dell’articolo 3, fra i quali ci sono decine di testate diocesane». Così il presidente della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), Francesco Zanotti, commenta il decreto legge e il ddl delega sulla riforma dell’editoria approvati oggi dal Consiglio dei ministri. Riguardo all’esclusione, dai criteri richiesti dalla nuova normativa, delle testate pubblicate da “imprese editrici di periodici che risultino esercitate da cooperative, fondazioni o enti morali, ovvero da società la maggioranza del capitale sociale delle quali sia detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali che non abbiano scopo di lucro” (art.3, comma 3 della Legge 250/90 sui contributi all’editoria), Zanotti sottolinea che “questa esclusione è sempre stata richiesta dalla Fisc”, dal momento che “per favorire maggiore equità sarebbe stato giusto escludere i soggetti beneficiari di contributi previsti dal comma 3 dell’articolo 3, come è stato effettivamente fatto, tenuto conto che si parla di ‘briciole di contributi’ (8,9 milioni di euro su circa 160 milioni complessivi)”. Il presidente nazionale della Fisc avanza tuttavia “due perplessità”. “La prima – afferma – riguarda l’ammontare della dotazione del fondo per l’editoria”, dal momento che “senza conoscere la sua consistenza” non si può sapere di che importo potrà beneficiare una singola categoria di testate, e dunque se vi sarà o meno una drastica riduzione. In secondo luogo, pensando alle testate aderenti alla Fisc (che rientrano nell’art.3, comma 3), “nel decreto è precisato che ‘le risorse complessivamente destinabili a tali contributi sono pari al 5% dell’importo stanziato’. A prima vista – annota Zanotti – sembra un taglio che non favorisce l’equità da noi sempre richiesta”, dal momento che si paventa il rischio che la quota destinata a queste testate diventi davvero insufficiente per la loro sopravvivenza. (Sir)