Caldo bollente in Italia: aumenta il consumo di frutta e verdura, ma preoccupa la siccità
Il caldo bollente dell’ultimo mese ha profondamente cambiato il carrello della spesa degli italiani, facendo registrare un aumento del 15% degli acquisti di frutta e verdura. È quanto stima Coldiretti in riferimento alla nuova ondata di caldo africano che causa l’allerta arancione in nove città.

Ciliegie, albicocche, pesche e nettarine ma anche meloni ed angurie – sottolinea l’organizzazione – “vanno letteralmente a ruba” perché “nutrono, dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l’apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all’azione dei radicali liberi prodotti nell’organismo dall’esposizione al sole”.
Preoccupano, però, l’assenza di precipitazioni e le temperature elevate che “stanno seccando la terra, svuotando le spighe, scottando la frutta e la verdura nei campi e provocando stress negli animali nelle stalle con il crollo della produzione di latte”. Il caldo sta favorendo anche il diffondersi di insetti fastidiosi per gli uomini e dannosi per le coltivazioni come la cimice asiatica e il moscerino dagli occhi rossi, particolarmente temuti dai produttori ortofrutticoli per le perdite dei raccolti che possono provocare.
L’andamento climatico di quest’anno conferma una tendenza alla tropicalizzazione anche in Italia: “Se i temporali estivi violenti con caduta di grandine in questo momento distruggono in pochi minuti il lavoro di un anno, la siccità – conclude Coldiretti – rappresenta l’evento climatico avverso più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno”.
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