Italia

Campagna Caritas-Focsiv: prorogata ad aprile la conclusione. Beccegato (Caritas), “non dimentichiamo le popolazioni più povere”

La Campagna è stata lanciata nel luglio scorso per rispondere alla “pandemia della fame” e sensibilizzare le comunità cristiane agli effetti della pandemia sulle popolazioni più povere. Ad oggi, spiega al Sir Paolo Beccegato, vicedirettore di Caritas italiana, “abbiamo raccolto solo 200.000 euro, un quinto dell’obiettivo che ci eravamo posti di un milione di euro”. Il motivo? “Anche se la solidarietà non manca – spiega – molti italiani sono in difficoltà e preoccupati per sé e per i connazionali. Quindi scelgono di donare per le famiglie italiane povere”.

Con la campagna “La concretezza della carità”, invece, Caritas italiana aveva raccolto oltre 5 milioni di euro. Sul sito www.insiemepergliultimi.it le due realtà pubblicano materiali e approfondimenti per coinvolgere le comunità cristiane, che su quest’aspetto stanno rispondendo meglio. Diverse Caritas diocesane hanno organizzato incontri di riflessione nei territori o partecipano ai webinar on line. Ogni mese viene affrontato un tema diverso: la sanità, la fame, il lavoro, la povertà educativa, le donne, la cura, i migranti. Da qui ad aprile si parlerà anche di coesione sociale e disuguaglianze, due aspetti che la pandemia sta mettendo fortemente in discussione.

“Stanno aumentando le tensioni sociali e le difficoltà legate alla dimensione psicologico-relazionale – osserva Beccegato -. Inoltre le disuguaglianze continuano a crescere, con la forbice tra ricchi e poveri che si allarga sempre di più: si stanno arricchendo le case farmaceutiche, le imprese tecnologiche e informatiche, la grande distribuzione a domicilio”. A marzo Caritas italiana lancerà messaggi politici all’opinione pubblica, per poi concludere la campagna a Pasqua. Oggi l’appello di Caritas italiana “è di non dimenticare i Paesi poveri – conclude Beccegato – e aiutare le Chiese locali a portare avanti progetti che nascono da bisogni concreti. Non sono soldi donati a pioggia ma esigenze reali a cui dobbiamo dare una risposta”.