Italia

Civiltà Cattolica: Occhetta, «Renzi va oltre i leader che lo hanno preceduto»

Nel tracciare un bilancio sull’operato di questi primi mesi del governo guidato da Renzi, Occhetta osserva che il premier «è capace e intuitivo, empatico e veloce, simpatico e informale, ma soprattutto è deciso». «La stampa internazionale gli ha riconosciuto il coraggio della trasparenza per aver pubblicato la lettera inviata all’Italia dalla Commissione europea», annota il gesuita per il quale «le attese per la presidenza italiana del semestre europeo erano certamente maggiori dei risultati che si stanno ottenendo. Anche gli avversari politici gli riconoscono la volontà di cambiare, la capacità di decidere e la libertà davanti ai poteri forti». Sull’operato del Governo Renzi, l’articolo parla di «rotta chiara: la sua priorità è l’occupazione».

Il Governo «si è anche distinto per un disegno di legge sulla revisione e semplificazione delle disposizioni in materia di anticorruzione, pubblicità e trasparenza, il riassetto delle Province e per la sua attenzione all’ambiente». Occhetta ricorda anche che «nel decreto legge sulla competitività si incentivano le assunzioni di giovani lavoratori agricoli, si riducono i costi del lavoro in agricoltura e si sostengono le imprese agricole condotte da giovani, mentre nel decreto sulla violenza negli stadi sono previsti investimenti di forze dell’ordine e provvedimenti per contrastare la violenza». A «generare incertezza» è, per il gesuita, «la riforma delle tasse sulla proprietà immobiliare, la cosiddetta Tasi. Inoltre, secondo esperti, alcune delle riforme annunciate mancano di una base giuridica adeguata». Civiltà Cattolica parla anche dell’ispirazione cattolica di Renzi, riportando le parole del premier: «da cattolico impegnato in politica non mi vergogno della mia appartenenza religiosa. Non rispondo al mio vescovo o alla gerarchia, ma ai cittadini che mi hanno eletto. Per me questa è la laicità. Sui temi etici e morali sono per un confronto, purché si abbia l’onestà intellettuale di non scivolare in un moralismo senza morale». Da qui la conclusione di Occhetta: «aspettiamo di comprendere quale antropologia e quale modello di società vuole costruire la cultura renziana».