Italia

Comunali, in Toscana tre ballottaggi. Male i 5Stelle tranne che a Carrara

Sconfitta del Movimento 5 stelle: è questo il dato più eclatante che emerge da questa tornata elettorale, che ieri ha visto al voto 1.004 Comuni per rinnovare le amministrazioni (tra le città più grandi Palermo, Genova, Verona, Parma, Lecce, Taranto e L’Aquila). In tutte le grandi città (Genova compresa, dove il M5s era convinta di portare a casa un successo), i candidati grillini sono rimasti esclusi dal ballottaggio che si terrà il 25 giugno e che in molti centri sarà una sfida (di ritorno) tra centrosinistra e centrodestra.  Fa eccezione la toscana Carrara, dove Francesco De Pasquale (5Stelle) è in testa con il 27,27% sul candidato del centrosinistra, Andrea Zanetti (25,28%). Anche negli altri due comuni toscani capoluogo di provincia si va al ballottaggio. A Lucca, tra il sindaco uscente del Pd, Alessandro Tambellini (37,48%) e il candidato del centrodestra unito Remo Santini (34,96%). A Pistoia il sindaco uscente, del Pd, Samuele Bertinelli con il 37,46% si confronterà con il candidato del centrodestra Alessandro Tomasi (26,71%).

A Palermo le elezioni sono state vinte al primo turno dal sindaco uscente Leoluca Orlando con oltre il 40%. Ballottaggio a Parma tra il civico (ex M5s) Federico Pizzarotti e Paolo Scarpa (centrosinistra); a Genova si sfideranno Marco Bucci (centrodestra) e Gianni Crivello (centrosinistra), mentre il grillino Luca Pirondini si è fermato al 20%. A Verona ballottaggio tra Federico Sboarina (centrodestra) e Patrizia Bisinella (Fare! e civiche).

L’affluenza definitiva si è attestata al 60,07%, in netto calo rispetto alla tornata elettorale del 2012. Allora, alla stessa ora, nelle omologhe aveva votato il 66,85%. Lo scorso anno, il 6 giugno del 2016, alle comunali aveva votato il 62,14%.

Il centrosinistra si conferma nei centri più grandi ma il centrodestra conquista sei amministrazioni

Trenta nuovi sindaci su 33 comuni al voto: ma se per 27 tra questi era scontato, essendo centri al di sotto dei 15 mila abitanti per i quali è previsto il turno unico, per gli altri tre qualche dubbio ci poteva essere. E invece a tornare alle urne saranno solo le città maggiori, Lucca, Pistoia e Carrara. Negli altri centri a doppio turno l’ha spuntata il centrosinistra, confermando ovunque i sindaci uscenti. A Camaiore Alessandro Del Dotto ce l’ha fatta per poco a superare, nel rush finale dello scrutinio, la soglia della metà più uno dei voti validi, attestandosi al 50,35, mentre la coalizione che lo sosteneva ha raggiunto il 50,73. Per il centrodestra Giampaolo Bertola, che ha annunciato ricorso, si è attestato al 35,63 mentre al terzo posto si è piazzato Marco Daddio della lista civica «Passione & Idee», superando di un punto il pentastellato Francesco Ceragioli. Più agevole il successo di Cristiano Benucci a Reggello, dove si votava per la prima volta con l’eventuale ballottaggio: la percentuale raggiunta non è stata molto più alta, il 53,82%, ma gli altri candidati si sono piazzati a distanza abissale: al secondo posto Elisa Tozzi della civica «Reggello domani» con il 13,78%, un punto sotto Jo Bartolozzi di «Reggello viva» quindi a seguire per i 5 Stelle Roberto Grandis con l’8,31; solo quinto Pasquale Calogero per il centrodestra con il 7,42. A Quarrata, dove Marco Mazzanti si è confermato sindaco con il 55,97%, la sorpresa è venuta da Giuliano Melani che con la sua lista civica «H109» si è piazzato secondo con il 17,82% superando il candidato di centrodestra Giancarlo Noci fermo al 14,09 e il pentastellato Gianni Nocera che ha ottenuto il 10,12.

Nei comuni al di sotto dei 15 mila abitanti, invece, le sorprese non sono mancate. Nel complesso, i candidati ascrivibili al centrosinistra chiaramente targato Pd l’hanno spuntata in meno della metà dei casi, 13 su 27, mentre il centrodestra con il suo coordinatore regionale Stefano Mugnai può vantare la conquista di nove amministrazioni contro le tre di cinque anni fa, anche se in certi casi si tratta di liste civiche di ispirazione moderata senza l’appoggio esplicito dei partiti della coalizione.

Ma a far più scalpore è stata la battaglia tutta interna al campo progressista che si è combattuta a Rignano sull’Arno, dove l’uscente Daniele Lorenzini, in rotta con il Pd per aver chiesto di presentarsi senza simbolo in seguito al caso Consip, ha stracciato con la sua lista civica «Insieme per Rignano» la sua ex vice Eva Uccella, candidata ufficiale del partito, con un 48,95 contro il 29,59 che non ammette repliche. Terzo arrivato un altro componente della precedente maggioranza, Samuele Staderini che con la sua «Sinistra – Laboratorio Politico» ha conquistato l’11,90% oltre all’ultimo seggio a disposizione. Così il centrodestra unito, che ha raggiunto appena il 9,53%, è rimasto fuori dal consiglio comunale.

Le liste più o meno esplicitamente ascrivibili al Pd hanno invece vinto in provincia di Arezzo a Montemignaio con Roberto Pertichini e a Monte San Savino con la conferma di Margherita Scarpellini, in Maremma a Pitigliano con Giovanni Gentili, in Lucchesia a Bagni di Lucca con Paolo Michelini (che è riuscito a sconfiggere l’uscente Massimo Betti della lista civica «Progetto Rinascimento») e a Porcari con Leonardo Fornaciari, in Lunigiana ad Aulla con Roberto Valettini che ce l’ha fatta sull’uscente Silvia Magnani di «Avanti insieme per Aulla» (altra lista orientata a sinistra con esponenti socialisti e di area Sel) e a Mulazzo dove si è invece confermato Claudio Novoa, in provincia di Pisa a Bientina con Dario Carmassi e a Castellina Marittima con Manolo Panicucci, nel Senese a Montalcino (nuovo comune che ha inglobato San Giovanni d’Asso) con Silvio Franceschelli e a Sarteano con la conferma di Francesco Landi, nella Montagna Pistoiese a San Marcello Piteglio (altro comune frutto di fusione) dove si è imposto Luca Marmo, già sindaco di Piteglio e infine, in provincia di Livorno, a Sassetta con il «bulgaro» 83,88% di Alessandro Scalzini, 203 voti sui 253 votanti del comune toscano più piccolo dopo Capraia Isola, con l’ultimo dei ben quattro candidati, Elio Colella, cui non è andato nemmeno un voto.

Liste civiche aperte al centrosinistra hanno inoltre vinto nel comune elbano di Marciana Marina con Gabriella Allori e in quello lunigianese di Zeri, dove Cristian Petacchi di «Zeri rinasce» ha sconfitto l’uscente Egidio Pedrini dell’altra civica «Zeri Unito».

Al centrodestra, nella maggior parte dei casi presentatosi attraverso liste civiche di area, sono invece andati i comuni maremmani di Campagnatico con Luca Grisanti, e Manciano con Mirco Morini, quelli elbani di Campo nell’Elba, dove Davide Montauti ha battuto l’uscente di centrosinistra Lorenzo Lambardi, e Porto Azzurro, dove dopo la «pausa» imposta per legge Maurizio Papi guiderà il comune per la quinta volta, mentre in provincia di Pisa Salvatore Neri ha vinto a Riparbella con la sua lista civica nata dalla convergenza della precedente opposizione con i contrari alla fusione con Castellina Marittima, che avevano proprio Neri come leader. Centrodestra avanti anche a Monticiano, in provincia di Siena, con Maurizio Colozza quindi, in Lunigiana, a Licciana Nardi dove ha prevalso Pierluigi Belli e infine in due comuni della provincia di Pistoia, i cui dati fanno in qualche modo notizia: nel neonato Abetone Cutigliano – il terzo frutto di fusione, dove Diego Petrucci ha superato il sindaco uscente di Cutigliano Tommaso Braccesi – per il record di affluenza alle urne registrato (75,19%); nel popoloso centro di Serravalle Pistoiese – dove Piero Lunardi ha sconfitto l’uscente Patrizio Mungai – per lo scarto minimo registrato tra i due, solo cinque voti (2.247 a 2.242), con una partecipazione al voto ferma al 51,22% che può aver condizionato il risultato.

Liste civiche trasversali hanno infine prevalso in Versilia a Forte dei Marmi, dove il cardiochirurgo pediatrico Bruno Murzi di «Noi del Forte» ha vinto per 70 voti sul candidato di centrosinistra Michele Molino, e nel Pistoiese a Marliana, dove il sindaco uscente Maurizio Neri, scaricato dal centrodestra, ha trionfato con il 45,46% staccando di oltre 10 punti la candidata del centrosinistra e di 26 i suoi ex alleati.

Marco Lapi