Italia

Concordia, a dieci anni dal naufragio: quel giaccone di Maria donato a una naufraga

Maria era un’anziana vedova piuttosto acciaccata, tanto che aveva chiesto l’assegno di accompagnamento per integrare la sua magra pensione. Quando quella mattina accese la televisione su una rete locale che stava riprendendo tutto ciò che accadeva nel porto del suo paese, chiamò subito la figlia per contribuire, nel suo piccolo, ad aiutare quella gente che scendeva a frotte dai traghetti e dalle navi che facevano la spola fra Giglio e Porto Santo Stefano, tutta infreddolita e rivestita con i pochi panni che aveva addosso quando era dovuta scappare in fretta e furia dalla Concordia che stava inclinandosi sempre più.«Mamma… ma che gli vuoi dare… i tuoi vestiti non sono adatti a quei poveretti!».«Ma… ci sarebbe il giaccone nuovo…».«Ma come… l’abbiamo appena comprato e lo devi ancora pagare quando riscuoterai la pensione!».«Si, ma tanto io esco poco: serve più a loro!».Così la figlia andò a prendere il giaccone nuovo della mamma, l’unico che aveva e al quale si era così affezionata che lo indossava anche in casa quando le prendeva freddo e non voleva accendere la stufa per risparmiare gasolio, e lo consegnò a una corpulenta americana avvolta in un telo, la quale lo indossò subito senza dire neanche tank you.Nei mesi successivi, quando la memoria, per l’età, cominciò a far cilecca, Maria ogni tanto andava nell’armadio per prendere il giaccone e, non trovandolo, chiedeva alla figlia che fine avesse fatto.«Occome, non ti ricordi… l’hai dato a quella naufraga della Concordia!».«A già… ma tanto a me mi stava grosso e poi non esco mai. Comunque appena prendo la pensione di accompagnamento me ne compri un altro. Mi raccomando, proprio come quello!».La pensione non fece in tempo ad arrivare e così Maria se ne andò senza il giaccone nuovo.Forse, in paradiso, un giorno incontrerà quella corpulenta americana che, almeno allora, le dirà «thank you!».

Mariano Landini