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Conferenza sulla Famiglia: Padoan, nel 2017 e 2018 stanziati 5 mld all'anno

5 miliardi e 50 milioni nel 2017; 5 miliardi e 100 milioni nel 2018. Queste le risorse complessivamente disponibili per la famiglia e le politiche di inclusione sociale messe dal governo. Lo ha detto oggi il ministro dell'economia Padoan intervenendo alla Terza conferenza nazionale sulla famiglia, che si chiude oggi a Roma. Gina Pedroni (Anci): le famiglie sono investimenti sociali.

L'intervento del ministro dell'economia alla Conferenza sulla famiglia (Foto Sir)

«Le risorse complessivamente allocate nel 2017 per la famiglia e per le politiche di inclusione sociale sono state 5 miliardi e 50 milioni; nel 2018 verranno stanziati 5 miliardi e 100 milioni. Vogliamo che la crescita inclusiva diventi sempre di più un principio guida della politica economica». Lo ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, intervenendo alla Terza Conferenza nazionale sulla famiglia che si chiude oggi a Roma. «La legge di bilancio che verrà presentata in Parlamento nella seconda metà di ottobre – ha proseguito – continua nel solco di quelle dei governi precedenti, che ottiene risultati di debito che finalmente comincia a scendere ma inoltre rafforza la crescita come ci confermano i dati presentati in questi giorni. Nella legge di bilancio ci saranno risorse per continuare il consolidamento dei conti e per disinnescare le clausole di salvaguardia, ma anche misure per la crescita inclusiva e per rafforzare la famiglia, misure che hanno a che fare con la natalità e gli anziani, misure di sostegno anche a povertà e inclusione».

«Le famiglie sono investimenti sociali», la premessa di Gina Pedroni (Anci), rapporteur del gruppo di lavoro dedicato a conciliazione famiglia–lavoro e a nuove politiche territoriali di welfare nell’ambito della Terza Conferenza nazionale sulla famiglia. Parola chiave, «superare il carattere di emergenzialità per passare alla persistenza strutturale delle politiche che devono essere integrate». C’è inoltre bisogno, sostiene, «di procedure rapide e organizzate, di sistemi informativi nazionali e soprattutto di risorse economiche certe e stabili, di una modalità integrale di presa in carico». Con riferimento alle politiche per la non autosufficienza, è stata ribadita la necessità dell’istituzione di un tavolo e di una legge quadro nazionale. Sul «dopo di noi» (legge 11/2016) il gruppo di lavoro chiede un impegno preciso nella «costruzione condivisa del progetto di vita» e una legge quadro sul «prendersi cura». Contro le violenze sulle donne, diverse le proposte, ma «è necessario assumere la categoria di femminicidio quale istituto giuridico autonomo».

La riforma dell’Irpef con una no tax area mobile, presentata dal Forum delle associazioni familiari; l’istituzione di un nuovo assegno familiare universale (Nafu, proposta presentata unitariamente da Cgil, Cisl e Uil); la riforma della Tari (frutto di una riflessione sollecitata dall’Anci); la proposta di riforma del sistema di esenzione per reddito dal ticket sanitario, ipotesi presentata ancora dal Forum delle associazioni familiari. A presentare le proposte emerse dal quinto ed ultimo gruppo di lavoro della terza Conferenza nazionale sulla famiglia, dedicato a prospettive per un fisco a sostegno delle famiglie, è il rapporteur Silvio Magliano (Osservatorio nazionale famiglia) che sottolinea la necessità di «rimuovere le discriminazioni fiscali che emergono dal fatto che le famiglie possono essere penalizzate dalla fiscalità quando essa non riesca a tenere pienamente conto dei carichi familiari, promuovendo dunque il raggiungimento di una maggiore equità orizzontale». «Paradossale – commenta – la discriminazione delle famiglie numerose». Magliano sottolinea che «la versatilità della proposta del Fattore famiglia di riforma dell’Irpef ne consente un’applicazione graduale che può utilmente coniugarsi con le effettive risorse finanziarie a disposizione , tenuto conto anche del beneficio economico introdotto recentemente con il Rei». «Non opportuno», aggiunge, «ricorrere alla cosiddetta tassazione per parti (quali il quoziente, lo splitting fiscale), poiché si tratta di strategie che producono vantaggi soprattutto ai redditi più elevati e in assenza di misure integrative creano forti disincentivi al lavoro femminile». «Chiediamo al governo – conclude – di intervenire subito pur nel rispetto della tenuta dei conti per un cambiamento di mentalità a partire dal Fattore famiglia. È necessario che venga fatto un intervento per il futuro del nostro Paese».

Fonte: Sir
Conferenza sulla Famiglia: Padoan, nel 2017 e 2018 stanziati 5 mld all'anno
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