Italia

Coronavirus: Arci e Acli, “riaprire i circoli cancellando una discriminazione inspiegabile”

“In attesa delle prossime decisioni sulle riaperture e per l’eliminazione delle principali restrizioni legate alla pandemia, non si possono dimenticare e discriminare ancora una volta le associazioni di promozione sociale e culturale e i loro circoli, tra i settori più colpiti e dimenticati dalla crisi legata all’emergenza sanitaria. In questi ultimi giorni, in cui le vaccinazioni stanno crescendo e i contagi sembrano abbassarsi, in cui riaprono attività culturali, sportive ed economiche, siamo sottoposti ad una misura discriminatoria”, sostengono i due presidenti. “Una discriminazione incomprensibile e miope perché siamo convinti che non si possa superare questa crisi senza la presenza di presidi sul territorio così importanti come le nostre basi associative”.A ciò si aggiungono le discriminazioni sul fronte dei sostegni dove un fondo carente ancora è bloccato da mesi per lo stallo dei provvedimenti attuativi e anche gli enti che fanno una minima attività commerciale si vedono bloccate le domande a causa di grosse lacune nelle procedure informatiche previste. “Per questo torniamo a chiedere al Governo e al Parlamento di mettere in campo ogni iniziativa legislativa – hanno continuato Chiavacci e Manfredonia – per far sì che possa riprendere l’attività ricreativa e culturale dei circoli verso i soci; per lo sblocco delle risorse del fondo straordinario; per la previsione di ulteriori risorse per il sostegno alle nostre strutture associative all’interno delle misure previste; per l’ampliamento delle forme di accesso al credito garantite dallo Stato”.