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Coronavirus Covid-19: Iss-Ministero Salute, “in Italia complessivamente 1.077 focolai attivi di cui 281 nuovi”

“Nella settimana di monitoraggio il 28,6% dei nuovi casi diagnosticati in Italia è stato identificato tramite attività di screening, mentre il 34,0% nell’ambito di attività di contact tracing. I rimanenti casi sono stati identificati in quanto sintomatici (30,4%) o non è riportata la ragione dell’accertamento diagnostico (7,1%). Quindi, il 63% dei nuovi casi sono stati diagnosticati grazie alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti”, precisa il report.

“Nove Regioni/Province autonome hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente (flusso Iss) che non può essere attribuito unicamente ad un aumento di casi importati. Sebbene il numero di nuovi casi in molte Regioni rimane contenuto, in altre realtà regionali continuano ad essere segnalati un numero elevato di nuovi casi”, spiega il report. E “questo deve invitare alla cautela in quanto denota che in alcune parti del Paese la circolazione di Sars-CoV-2 è ancora rilevante. Sebbene sia segnalato, in alcune Regioni, un aumento nel numero di ospedalizzazioni, in nessuna delle Regioni/Province autonome sono stati identificati segnali di sovraccarico dei servizi sanitari e i focolai presenti sono prontamente identificati ed indagati”.

Nella settimana di monitoraggio “sono stati riportati complessivamente 1.077 focolai attivi di cui 281 nuovi (la definizione adottata di focolaio prevede la individuazione di 2 o più casi positivi tra loro collegati), entrambi in aumento per la terza settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 925 focolai attivi di cui 225 nuovi)”. Questo comporta” un forte impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti che si sta dimostrando efficace nel contenere la trasmissione locale del virus come dimostrato da valori di Rt inferiori a 1 nella maggior parte delle Regioni/Province autonome”.

“Si ribadisce nuovamente la necessità di rispettare i provvedimenti quarantenari, anche identificando strutture dedicate, sia per le persone che rientrano da Paesi per i quali è prevista la quarantena, sia a seguito di richiesta dell’autorità sanitaria essendo stati individuati come contatti stretti di un caso. In caso contrario, nelle prossime settimane, potremmo assistere ad un ulteriore aumento nel numero di casi a livello nazionale”. È quanto suggerisce il Monitoraggio sull’attuale fase dell’epidemia da Covid-19 in Italia, nel Report settimanale delle Regioni a cura della Cabina di Regia (Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità), con una analisi dei dati relativi al periodo 10-16 agosto 2020.

“La situazione descritta in questo report, relativa prevalentemente ad infezioni contratte nella fine di luglio 2020, conferma la presenza di importanti segnali di allerta legati ad un aumento della trasmissione locale – denuncia il report -. Al momento i dati confermano l’opportunità di mantenere le misure di prevenzione e controllo già adottate dalle Regioni/Province autonome e di mantenere alta l’attenzione alla preparazione di interventi in caso di evoluzione in ulteriore peggioramento”.

Ancora, “si raccomanda alla popolazione di prestare particolare attenzione alla possibilità di contrarre l’infezione in situazioni di affollamento in cui si osserva un mancato rispetto delle misure raccomandate”. Si raccomanda inoltre “di prestare attenzione al rischio di infezione durante periodi di permanenza in Paesi con una più alta circolazione virale. In questi casi, si raccomanda al rientro in Italia di rivolgersi ai servizi di prevenzione per le indicazioni del caso e di prestare responsabilmente particolare attenzione alle norme comportamentali di prevenzione della trasmissione di Sars-CoV-2, in particolare nei confronti di fasce di popolazione più vulnerabili”.