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Coronavirus: Iss-ministero Salute, terapie intensive sopra soglia critica in 8 Regioni e aumentata circolazione varianti “impongono misure restrittive”

Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in aumento da 2.074 (16 febbraio) a 2.146 (23 febbraio); sostanzialmente stabile invece il numero di persone ricoverate in aree mediche. Questa tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali con alcune Regioni dove “il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’incidenza impongono comunque misure restrittive”, si legge nel report.

Continua ad aumentare il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (31.378 contro i 29.196 della settimana precedente) e scende lievemente la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti (29,4% contro 29,8%). Aumenta anche la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (36,1% contro il 33,7% della settimana precedente). Il report rivela infine che il 20% dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 14,5% non è stata riportata la ragione dell’accertamento diagnostico. L’età mediana dei casi diagnosticati è diminuita a 44 anni.

“Alla luce dell’aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità, e del chiaro trend in aumento dell’incidenza su tutto il territorio italiano”, si legge nelle conclusioni del documento, ministero della Salute e Istituto superiore di sanità ribadiscono di “innalzare le misure di mitigazione per raggiungere una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità”.

L’Rt nazionale (indice di trasmissibilità) sfiora il valore soglia di 1, restando come la scorsa settimana a 0,99 con una forbice che va da 0,93 a 1,03, mentre si conferma per la quarta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. Sono i principali dati emersi dal report del monitoraggio settimanale sulla situazione Covid-19 di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità, relativo al periodo 15-21 febbraio (aggiornati al 24 febbraio). Sono 15 le Regioni/PPAA con un rischio alto o moderato. In particolare, cinque Regioni (Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria), rispetto alla settimana precedente, hanno un livello di rischio alto.

Si osserva inoltre una chiara accelerazione nell’aumento dell’incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente: 145,16 per 100.000 abitanti (15 febbraio-21 febbraio) contro i 135,46 per 100.000 abitanti (08 febbraio-14 febbraio). L’incidenza nazionale nella settimana di monitoraggio, quindi, si allontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Secondo il report, l’incidenza settimanale supera la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti nelle Province Autonome di Bolzano (539,01 per 100.000 abitanti) e di Trento (309,12 per 100.000 abitanti). Quattro Regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Molise e Umbria) hanno una incidenza maggiore di 200 casi per 100.000 abitanti.