Italia

Covid-19: Gualaccini (Cnel), “serve fondo per non profit, Terzo settore è strategico ma è allo stremo”

“Se si ferma il Terzo settore siamo nei guai! Il mondo del non profit è allo stremo, è messo a dura prova dall’emergenza sanitaria in cui ha investito tutte le risorse disponibili. Il Governo istituisca subito un fondo nazionale per il sostegno ai soggetti del privato sociale”. Ad affermarlo è Gian Paolo Gualaccini, capodelegazione al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel) del Terzo settore non profit. “Le reti di solidarietà del Terzo settore italiano finora hanno retto ma adesso sono in enorme difficoltà. Lo Stato – osserva – da solo non basta, ha bisogno del contributo operativo del non profit per fronteggiare gli effetti di questa crisi di cui non si vedono ancora tutte le implicazioni”. “Le nostre organizzazioni – aggiunge Gualaccini – stanno ricevendo centinaia di migliaia di richieste di aiuto soprattutto di anziani e poveri. È sotto gli occhi di tutti che l’attuale crisi sanitaria e le misure adottate per contrastare la diffusione del virus ci stanno portando verso una crisi economica e sociale mai vista in passato”. “Le disuguaglianze aumentano, la disoccupazione esplode e la povertà raggiungerà nel nostro Paese livelli senza precedenti”, prosegue: “Dobbiamo prepararci sin da oggi ad affrontare la situazione che si presenterà tra qualche mese. Occorre dare più spazio e più sostegno alle reti del volontariato e dell’associazionismo del terzo settore”.“Con 850mila dipendenti diretti, senza considerare l’indotto, 350mila organizzazioni e oltre 5 milioni di volontari l’Italia è il Paese con la rete sociale più sviluppata d’Europa”, sottolinea Gualaccini: “Se il sistema ha retto fino ad oggi all’emergenza lo dobbiamo anche alle nostre reti sociali che insieme agli aiuti sanitari, assistenziali, alimentari ed educativi distribuiscono anche la speranza e la fiducia tra i cittadini”. “Le tantissime iniziative messe in campo nelle ultime settimane, penso, tra le altre, a quelle del Banco Alimentare e della Caritas, se adeguatamente sostenute, possono essere moltiplicate nella loro efficacia e aiutare lo Stato a contenere i devastanti effetti sociali di questa emergenza”, conclude.