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Covid-19: Inail, nel settore sanitario i contagi scesi negli ultimi cinque mesi sotto il 41% dei casi totali

Sono circa 2.800, in particolare, le infezioni di origine professionale di insegnanti, professori e ricercatori di scuole di ogni ordine e grado e di università statali e private, riconducibili sia alla gestione dei dipendenti del Conto dello Stato sia al settore Istruzione della gestione Industria e servizi. È quanto emerge dalla scheda “I dati sulle denunce da Covid-19 (monitoraggio al 30 giugno 2021)” diffusa oggi dall’Inail.

Tra le attività produttive, il settore della sanità e assistenza sociale – che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili – resta al primo posto, con il 65,6% dei contagi denunciati e il 24,1% dei decessi codificati, seguito dall’amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e amministratori regionali, provinciali e comunali), con il 9,2% delle infezioni e il 10,4% dei casi mortali. Gli altri settori più colpiti sono il noleggio e servizi di supporto alle imprese (vigilanza, pulizia e call center), il trasporto e magazzinaggio, il manifatturiero (addetti alla lavorazione di prodotti chimici e farmaceutici, stampa, industria alimentare), le attività dei servizi di alloggio e ristorazione, il commercio all’ingrosso e al dettaglio, le altre attività di servizi (pompe funebri, lavanderia, riparazione di computer e di beni alla persona, parrucchieri, centri benessere…), le attività professionali, scientifiche e tecniche (consulenti del lavoro, della logistica aziendale, di direzione aziendale). Concentrando l’attenzione sui decessi, spiccano le percentuali del trasporto e magazzinaggio e del manifatturiero, rispettivamente al secondo e al terzo posto con il 12,7% e il 12,2%, e quelle del commercio all’ingrosso e al dettaglio (9,8%) e delle costruzioni (7,1%).

“Negli ultimi cinque mesi analizzati, però, l’incidenza della sanità e assistenza sociale è scesa sotto la soglia del 41% dei casi codificati, posizionandosi su livelli ancora più bassi dell’estate 2020 grazie all’efficacia delle vaccinazioni, che hanno coinvolto prioritariamente il personale sanitario, mentre per altri settori produttivi si registrano incidenze in crescita, nonostante il calo in termini assoluti dei contagi professionali denunciati rispetto al quadrimestre ottobre 2020-gennaio 2021”. Si tratta, in particolare, dei trasporti, del commercio, dei servizi di alloggio e ristorazione, dei servizi di informazione e comunicazione e del manifatturiero, che tra febbraio e giugno raccolgono complessivamente quasi un terzo dei casi (32,2%), contro l’8,5% della “prima ondata” (fino a maggio 2020 compreso), il 29,0% della fase “post lockdown” (da giugno a settembre 2020) e il 10,6% della “seconda ondata” (ottobre 2020-gennaio 2021).

Dall’analisi per professione dell’infortunato emerge che poco più di un quarto dei decessi (25,6%) riguarda il personale sanitario e socio-assistenziale.