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DIALOGO INTERCULTURALE: RONDINE CITTADELLA DELLA PACE,  PRESTO UNA FONDAZIONE DI COMUNITÀ

L’Associazione “Rondine Cittadella della Pace”, che dal 1997, ad Arezzo, ospita gli studenti dello studentato internazionale con l’obiettivo di dimostrare che giovani pur provenienti da contesti e Paesi in conflitto dialogando possono scoprire le ragioni della fraternità e una cultura della piena cittadinanza, sta per dotarsi di un nuovo strumento: una Fondazione di comunità, che sarà promossa insieme con la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. La Fondazione sarà, spiegano i promotori, “uno strumento con cui una comunità locale raccoglie le proprie risorse finanziarie, ne attrae da altri luoghi e costituisce un patrimonio a sostegno permanente di una realtà particolarmente significativa, espressione consolidata di un’azione di interesse generale in ambito sociale, culturale o artistico”. “Questo gesto concreto – osserva il presidente di Rondine, Franco Vaccari – sigla il riconoscimento di un risultato che insieme è stato raggiunto e sprona verso il futuro. Un’ispirazione cristiana e uno spirito laico di dialogo ne fanno un’esperienza a cui ciascuno può portare il proprio contributo sentendosi accolto e valorizzato”. Il primo passo per la Fondazione di comunità, la cui idea è stata lanciata, un anno fa, dal vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, mons. Gualtiero Bassetti, per “sostenere e consolidare il futuro di Rondine”, sarà istituito a breve un Comitato promotore di cui faranno parte le Istituzioni territoriali, partner storici di Rondine con il compito di preparare le basi statutarie della Fondazione di comunità della Cittadella della Pace, raccogliendo e sviluppando il messaggio lanciato da mons. Bassetti. Il Comitato promotore sarà affiancato da un Comitato d’onore, formato da personalità di livello nazionale e internazionale, sostenitrici dell’iniziativa. “Rondine – aggiunge il presidente, Vaccari -è stata possibile perché è frutto dell’impegno, della generosità, della ferma volontà di dialogo e di pace di un’intera città, di una provincia e, in qualche modo, di una regione. L’Associazione continuerà a dimostrare che si può lavorare insieme essendo differenti e ancor più cercherà con ogni mezzo di non dissipare questo patrimonio, mettendolo a disposizione di un’intera comunità, iniziando dai giovani”.Sir