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DIRITTI UMANI: 10 DICEMBRE, 200 INIZIATIVE E UNA MANIFESTAZIONE DAVANTI ALLA RAI

Il 10 dicembre, giornata in cui si celebra il 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, si svolgeranno 201 iniziative in 159 città italiane, ed una grande manifestazione nazionale davanti alla sede Rai di viale Mazzini, per chiedere al servizio pubblico di dare voce al tema dei diritti umani. Le iniziative sono state presentate oggi a Roma dalla Tavola della Pace e dal Comitato nazionale per il 60° anniversario dei diritti umani, che riunisce 1683 sigle tra associazioni, enti locali, organizzazioni della società civile. Durante il 2008 tutte queste realtà hanno già realizzato 699 eventi. Slogan della Giornata è “Diritti umani, se non li difendi te li tolgono”. Alla Rai viene chiesto, tra l’altro, “di dedicare una trasmissione settimanale, in prima serata, ai problemi del mondo – ha spiegato Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace -, di creare un gruppo di lavoro sul tema dei diritti umani, che potrebbe produrre anche delle fiction”. Roberto Morrione, già direttore di Rainews 24 e ora rappresentante di “Libera”, ha evidenziato la necessità di “coinvolgere i giornalisti e i dirigenti del servizio pubblico”, come confermato dal regista Ugo Gregoretti, che ha creato insieme ad altre realtà del mondo dell’arte un coordinamento per “l’emergenza cultura” nel Paese.Alla conferenza stampa ha portato una drammatica testimonianza sulla guerra nella Repubblica democratica del Congo p.Silvio Turazzi, missionario saveriano per 20 anni a Goma, nella regione del Kivu, attualmente teatro degli scontri. “Siamo profondamente angosciati – ha detto -. Abbiamo 2 milioni di sfollati e 5 milioni di morti dal ’98 ad oggi. E’ una guerra per le risorse minerarie, come il coltan e la cassiterite, molte delle quali vengono utilizzate per i nostri computer e telefonini. Stanno avvenendo cose gravissime e non c’è una forza capace di fermare questa distruzione. Non vorrei che dovessimo portare una grossa responsabilità collettiva”. Per questo, insieme ad altri istituti missionari e associazioni, è in corso in questi giorni a Roma, nella chiesa dei congolesi, fino al 7 dicembre, una settimana di mobilitazione per chiedere la pace nel Paese centro-africano. Situazione simile di disinteresse da parte dei media e dell’opinione pubblica è in Myanmar (Birmania), dove “centinaia di migliaia di persone vengono costrette ai lavori forzati – ha raccontato Cecilia Brighi, della Cisl -, centinaia di giornalisti, artisti e blogger incarcerati, le donne violentate per costringere i capi villaggio ad accettare le angherie della giunta militare. Tutto questo nel più grande silenzio della comunità internazionale, visti gli enormi interessi economici e geopolitici, soprattutto di Cina e India”.Sir