Decreto sicurezza: Garante infanzia, «bambini e ragazzi rischiano di trovarsi privi di tetto e diritti»
«Bambini e ragazzi rischiano di trovarsi privi di un tetto e dei diritti previsti dalla Convenzione di New York». A parlare è Filomena Albano, Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, dopo aver appreso la notizia che alcune prefetture italiane hanno smesso di predisporre i servizi di accoglienza.

«Ho chiesto al ministero dell'Interno di conoscere quante famiglie con figli minorenni richiedenti protezione internazionale o titolari di protezione umanitaria sono presenti nei centri di accoglienza - spiega Albano - e se sono state invitate ad allontanarsi dai centri o si sono allontanate volontariamente. Si tratta di informazioni fondamentali per poter individuare tempestivamente le misure necessarie a tutelare i diritti delle persone di minore età».
Albano chiarisce che «la Convenzione di New York sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza riconosce pari opportunità ai minorenni a prescindere da ogni considerazione e quindi dall'origine nazionale». «Avevo chiesto, prima che il decreto sicurezza fosse convertito in legge e vista l'abolizione del permesso per motivi umanitari, che i nuovi ‘permessi per motivi speciali' fossero estesi anche ai nuclei familiari con figli di minore età - prosegue -. Ma la richiesta non è stata accolta. Ora tali minorenni, visti gli allontanamenti dai centri di cui si ha notizia, potrebbero trovarsi privi di un luogo in cui poter dimorare e senza adeguata accoglienza». Per questo motivo sono state chieste con urgenza informazioni al ministero dell'Interno.
«Occorre garantire ai minorenni il diritto all'unità familiare, alla sicurezza sociale legata anche a un luogo idoneo in cui risiedere, alla continuità scolastica e ad adeguate condizione di salute - precisa la garante -. Tutti diritti che trovano puntuale riscontro in quattro articoli della Convenzione: il 9, il 24, il 26 e il 28». Già il 19 novembre scorso in commissione Affari Costituzionali alla Camera la Garante aveva manifestato preoccupazione per gli effetti del Decreto sicurezza su questi ragazzi.
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