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E’ MORTO NORBERTO BOBBIO. MARTINI: PERDIAMO UN PADRE NOBILE DELLA REPUBBLICA

E’ morto ieri sera, a 94 anni, nel reparto di cardiologia dell’ospedale Molinette di Torino il filosofo e senatore a vita Norberto Bobbio. Ricoverato dal 27 dicembre, dal 7 gennaio le sue condizioni si erano aggravate, non era più cosciente e respirava con una maschera ad ossigeno. La morte è avvenuta per arresto cardiaco.

«Muore l’uomo, ma non il suo esempio e il suo insegnamento, che continueranno a rappresentare un patrimonio insostituibile per la nostra democrazia». Così lo ha voluto ricordare il presidente della Regione Toscana Claudio Martini. “Con la sua scomparsa – ha spiegato Martini esprimendo il suo cordoglio alla famiglia – perdiamo un padre nobile della Repubblica, un maestro di libertà e di democrazia, un faro di idee e comportamenti. Tutta la sua vita è stata caratterizzata da altissimi valori intellettuali e morali. Sono profondamente colpito, ma sono anche convinto che il suo esempio e il suo insegnamento resteranno sempre vivi, così come lo resteranno gli ideali per cui si è sempre battuto”.

Norberto Bobbio nacque a Torino il 18 ottobre 1909, città alla quale resterà sempre legato. Gli anni della sua formazione vedono Torino come centro di grande elaborazione culturale e politica. Al Liceo Massimo D’Azeglio conosce Vittorio Foa, Leone Ginzburg, Cesare Pavese. All’Università diventa amico di Alessandro Galante Garrone. Si laurea in legge e filosofia. Dopo aver studiato Filosofia del Diritto con Solari, insegna questa materia a Camerino (1935-38), a Siena (1938-40), e a Padova (1940-48).

Il suo peregrinare per l’Italia lo porta a frequentare vari gruppi di antifascisti. A Camerino conosce Aldo Capitini e Guido Calogero e comincia a frequentare le riunioni del movimento liberalsocialista. Da Camerino si trasferisce a Siena, dove collabora con Mario delle Piane, e infine, nel 1940, a Padova, dove diventa amico di Antonio Giuriolo. Collabora anche con il gruppo torinese di Giustizia e Libertà, con Foa, Leone e Natalia Ginzburg, Franco Antonicelli, Massimo Mila. Nel ’42 aderisce al partito d’azione. A Padova collabora con la Resistenza, frequentando Giancarlo Tonolo e Silvio Trentin. Viene arrestato nel 1943. Nel dopoguerra insegna Filosofia del Diritto all’Università di Torino (1948-72) e Filosofia della politica, ancora a Torino, dal 1972 al 1979.

Dal 1979 è professore emerito dell’Università di Torino. Una storia, quella di Bobbio, caratterizzata dalla scelta di non essere protagonista della vita politica attiva anche se è sempre stato presente e partecipe, diventandone un punto di riferimento, del dibattito intellettuale e politico degli ultimi trenta anni.

Nel luglio del 1984 Pertini lo nomina senatore a vita. Bobbio ha ricevuto la laurea ad honorem nelle Università di Parigi, di Buenos Aires, di Madrid, di Bologna, di Chambery. E’ stato a lungo direttore della Rivista di Filosofia insieme con Nicola Abbagnano.

Il suo testamento filosofico e politico è contenuto nella sua vasta produzione intellettuale classificata dal Centro Studi Pietro Gobetti di Torino in circa 5000 titoli tra volumi, saggi, lezioni, articoli, recensioni e interviste.