Dal n. 36 del 15 ottobre 2006
È nata la «Consulta per il dialogo e la pace»
La Consulta per il dialogo interreligioso della Regione Toscana, presentata ufficialmente il 4 ottobre scorso dall'assessore Massimo Toschi, costituisce un caso unico nel panorama italiano, che pure si è venuto arricchendo, in questi ultimi anni, di numerose esperienze di «tavole» delle religioni a livello locale, talvolta nate per esigenze di ordine pubblico, più spesso sull'onda della crescente consapevolezza della necessità di trovare sempre nuove occasioni di confronto tra le religioni per il superamento dei pregiudizi.
DI RICCARDO BURIGANA

di Riccardo Burigana
Mercoledì 4 ottobre Massimo Toschi, Assessore alla Cooperazione Internazionale, Perdono e Riconciliazione tra i popoli della Regione Toscana, ha presentato alla stampa la «Consulta per il dialogo interreligioso e per la pace tra le culture della Regione Toscana»; la presentazione è avvenuta significativamente nella «Giornata della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse, in onore dei Patroni speciali d'Italia San Francesco d'Assisi e Santa Caterina da Siena», come recita la legge di istituzione di questa giornata approvata nel febbraio 2005 dal Parlamento italiano, proprio per sottolineare la centralità del ruolo delle religioni nella costruzione della pace in uno spirito di dialogo che sia in grado di promuovere una conoscenza sempre migliore delle diverse tradizioni religiose.
La Consulta per il dialogo interreligioso della Regione Toscana costituisce un caso unico nel panorama italiano, che pure si è venuto arricchendo, in questi ultimi anni, di numerose esperienze di «tavole» delle religioni a livello locale, talvolta nate per esigenze di ordine pubblico, più spesso sull'onda della crescente consapevolezza della necessità di trovare sempre nuove occasioni di confronto tra le religioni per il superamento dei pregiudizi. La Consulta della Regione Toscana deve la sua istituzione a una proposta dell'assessore Massimo Toschi, fatta propria dalla Giunta Regionale, per realizzare un luogo dove le religioni fossero messe in condizione di operare un confronto per arricchire la vita civile grazie alla condivisione di sensibilità e ricchezze spirituali, che rappresentano un patrimonio per la Toscana.
Nella definizione dei criteri per la partecipazione delle confessioni religiose alla Consulta, una volta scartata l'idea di una Consulta per ciascuna religione, sul modello di quella promossa dal Ministero degli Interni per i mussulmani, ci si è fondati su tre principi: il riconoscimento ufficiale ai sensi dell'articolo 8 della Costituzione e della legge 1159/29; la presenza e la diffusione in Toscana; infine la condivisione del progetto complessivo della Regione Toscana per una cultura del dialogo e della pace. Una volta definiti questi criteri, che rispondevano alla logica di una partecipazione ampia e articolata delle diverse esperienze religiose in Toscana, in un quadro di riferimento ben chiaro, si è così formata la Consulta, alla quale prendono parte 5 rappresentanti della Chiesa cattolica, sotto la guida di mons. Rodolfo Cetoloni, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza e delegato della Conferenza episcopale toscana per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso, 6 delle Chiese e comunità ecclesiali cristiane non-cattoliche (valdesi, avventisti, anglicani, pentecostali e russo ortodossi), 5 delle comunità ebraiche e lo stesso numero dal mondo islamico della Toscana, due rappresentanti del mondo buddista, uno dei Mormoni e uno dei Baha'i, oltre che un rappresentante per ogni Provincia della Toscana.
Fin dai primi passi i lavori della Consulta, che sono ufficialmente iniziati nella scorsa primavera, si sono caratterizzati per un clima di franco confronto sulle questioni in discussione, di volta in volta proposte dall'assessore Toschi con il concorso del professor Marco Ventura, dell'università di Siena, che ha offerto la propria collaborazione gratuitamente. Dopo un avvio, che è servito anche per comprendere meglio le finalità di un organismo nel quale rifluivano esperienze tanto diverse, si è venuto definendo un primo programma che prevedeva una riflessione collegiale sulla assistenza religiosa nelle strutture sanitarie regionali; il confronto su questo tema ha portato alla luce una ormai diffusa attenzione per la presenza di uomini e donne di tradizioni religiose diverse, che vivevano la sofferenza e la morte alla luce di un cammino personale non solo da rispettare ma soprattutto da conoscere.
La pluriennale esperienza della Chiesa cattolica, che proprio in Toscana ha promosso accordi pionieristici per la regolamentazione della assistenza spirituale, ha rappresentato un solido punto di partenza per la formulazione di un primo testo, condiviso da tutti, sul carattere e sulle modalità dell'assistenza spirituale, soprattutto nei momenti della conclusione dell'esistenza terrena dei credenti. Il testo Diritto del paziente al rispetto delle convinzioni religiose, approvato nella riunione della Consulta del 3 ottobre, sarà inviato all'Assessorato alla Sanità della Regione Toscana in modo da essere diffuso in tutte le strutture ospedaliere del territorio.
Al tempo stesso si è fatta sempre più forte l'istanza della formulazione di una carta di principi in modo da rendere manifesti la natura e le finalità della Consulta; si è venuta così elaborando una Dichiarazione per la pace tra le culture, articolata in dieci parole chiave (dialogo, pace tra le culture, memoria, riconciliazione del mondo, fraternità, conoscenza, perdono, ascolto delle vittime, libertà religiosa e di parola) «che stanno a fondamento dell'impegno della Consulta».
L'approvazione di questa Dichiarazione, al termine di un incontro vivace, partecipato, fraterno, se pure lascia in sospeso qualche aspetto, come d'altra parte si poteva facilmente intuire in un testo di sintesi, costituisce una tappa fondamentale non solo nei lavori della Consulta. Si tratta di un testo, il cui valore trascende la realtà toscana, assumendo una valenza nazionale e europea per il carattere innovativo dell'esperienza della Consulta regionale, alla quale la Chiesa cattolica è chiamata a prendere parte in modo dinamico per quella vocazione al dialogo ecumenico e interreligioso, che si è venuta rafforzando a partire dalla celebrazione del concilio Vaticano II. Proprio la scelta della piena condivisione delle dieci parole della Dichiarazione indica la strada da percorrere per un ulteriore approfondimento della riflessione sulla ricchezza delle religioni nel mondo e per il mondo.
La composizione
della Consulta
Chiesa Cattolica
Mons. Rodolfo Cetoloni
Delegato per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso della
Conferenza Episcopale Toscana
Don Andrea Bellandi
Preside della Facoltà Teologica dell'Italia Centrale
Franco Vaccari
Presidente di Rondine Cittadella della Pace
Giuseppe Tartaro
Centro Culturale San Lodovico - Diocesi di Fiesole
Riccardo Burigana
CeDoMei (Livorno)
Chiese evangeliche
Pastora Gianna Sciclone
Chiesa Valdese
Tiziano Rimoldi
Chiesa Avventista
Giuliano Giorgi
Chiese Apostoliche in Italia
Eliseo Longo
Chiese Cristiane dei Fratelli
Chiese Ortodosse
Padre Gheorghi Blatinski
Chiesa Ortodossa Russa di Firenze
Chiese Anglicane
Michel Spike
Chiesa Anglicana
Chiesa Episcopale Americana
Chiesa di Gesù Cristo
dei Santi degli Ultimi Giorni
Maurizio Ventura
Responsabile Relazioni Pubbliche
Comunità Ebraiche
Rabbino Joseph Levi
Comunità Ebraica di Firenze
Daniela Misul
Comunità Ebraica di Firenze
Samuele Zarrugh
Presidente della Comunità Ebraica di Livorno
Daniele Bedarida
Comunità Ebraica di Livorno
Bruno Di Porto
Comunità Ebraica di Pisa
Comunità islamiche
Imam Elzir Ezzedine
Comunità islamica di Firenze e Toscana
Abderrezak Mourad
Comunità islamica di Firenze e Toscana
Labib Abdallah
Presidente Consiglio dei Saggi Comunità Islamica Firenze e Toscana
Youssef Sbai
Comunità islamica di Massa Carrara
Imam Feras Jabareen
Comunità islamica Colle Val D'Elsa
Buddismo
Valentina Dolara
Centro Ewam- Buddismo tibetano
Andrea Pugliese
Istituto Buddista SoKa Gakkai - Firenze
Bahai
Carlo Coronato
Comunità Bahai Toscana
La consulta è presieduta dal Presidente della Regione Toscana o da un suo delegato. Della Consulta fanno parte anche i Presidenti delle Province
della Toscana, o loro incaricati.
Consulta interreligiosa: Dichiarazione per la pace tra le culture
Forse ti può interessare anche:
- E se gli aerei fossero stati teleguidati?
- Consulta interreligiosa: Dichiarazione per la pace tra le culture
- CONSULTA TOSCANA DIALOGO INTERRELIGIOSO: IN OSPEDALE ASSISTENZA SPIRITUALE A PRESCINDERE DA FEDE
- CONSULTA ISLAMICA: APPELLO DI ACCADEMICI E RELIGIOSI, «SIA ALTAMENTE RAPPRESENTATIVA DI TUTTO L'ISLAM ITALIANO»
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento