Ci sono temi legati alla vita e alla morte sui quali si richiede di scendere in campo con un impegno culturale continuativo, di riflessione e di formazione, a difesa della persona umana, dal concepimento alla morte. È il pensiero di Tommaso Franci, presidente associazione Il verde, al convegno di presentazione della campagna Né accanimento, né eutanasia, oggi a Firenze. Con riferimento al caso Welby, Franci ha affermato: Ho timore di uno Stato che vuole istituzionalizzare tutto, occupando ogni spazio della vita delle persone, anche gli spazi difficili da codificare. “Il concetto di salute è complesso – ha detto Riccardo Poli, presidente regionale dei medici cattolici . Si rischia di mettere a repentaglio la salute proprio nell’accanirsi a volerla tutelare ad ogni costo. Chi propone una legge che consenta l’eutanasia, propone un sistema sanitario selettivo, che decide chi ha valore come persona e chi no. Siamo una società che ha perso il senso del limite ha concluso Poli . Ci illudiamo di potere controllare la vita e la morte. Dovremmo, invece, dare voce a chi non l’ha, e chiede anche la morte, perché cerca aiuto, sostegno, solidarietà. Qui è anche in gioco una concezione del potere. Infatti, sono le multinazionali del farmaco il limite alla ricerca, non la parola del Papa. Sir