Italia

Editoria: proposte Fnsi per dare un po’ di «ossigeno» alle testate minori

Il sindacalista Giovanni Rossi (Fnsi) ha parlato di 600 posti persi e «se avverrà il taglio annunciato, altre centinaia di persone perderanno il lavoro», ha sottolineato, «senza contare l’indotto». Il problema è che dal governo al momento non vengono certezze su quanti siano i fondi disponibili «per il 2013», ha detto Vincenzo Vita, «col risultato che in breve tempo decine di altre testate, se qualcosa non cambia, saranno costrette a chiudere». La Fnsi ha annunciato che proporrà al governo il prelievo dell’1% sui proventi pubblicitari della tv, l’utilizzo dei fondi derivanti dalle Fondazioni bancarie che hanno come scopo la tutela della cultura, la tassazione su Google e analoghe. «Inoltre – ha spiegato Rossi – chiederemo alle Regioni di prevedere appositi sostegni per l’informazione locale, l’unica che può valorizzare i territori e le culture del posto perché le grandi testate nazionali non potranno mai farlo in maniera adeguata». Anche gli edicolanti hanno manifestato perplessità e timore sulla liberalizzazione dei punti vendita giornali (bar, negozi, supermercati) che potrebbe favorire solo le testate maggiori, mentre le «piccole» non avrebbero la forza di diffondere così capillarmente.