Italia

Elezioni: tiene la partecipazione, completamente ridisegnata la geografia politica

Il dato sull’affluenza alle urne per le elezioni politiche registra una sostanziale tenuta rispetto al 2013. Quando al computo manca solo un comune su 7.958, la partecipazione al voto risulta pari al 72,91% degli aventi diritto, contro il 75,20 della scorsa tornata. Ma va tenuto conto che stavolta si è votato soltanto di domenica e che ci sono stati molti disagi nei seggi (causati in gran parte dall’introduzione del tagliando anti-frode). Il calo dei votanti che si rileva dal 1979 ha rallentato la sua corsa: tra 2013 e 2008 era stato del -6,6%, tra 2018 e 2013 del -3%. Resta il fatto che più di un elettore su quattro non è andato alle urne. Le regioni in cui si è votato di più sono state il Veneto (78,72%), l’Emilia-Romagna (78,26%) e l’Umbria (78,09%), quelle con la minore affluenza la Sicilia (62,75%), la Calabria (63,77%) e la Sardegna (65,39%).

Per quanto riguarda l’esito del voto, lo spoglio è ancora in corso ma il quadro è ormai chiaro: il Movimento 5Stelle supera il 30% ed è il primo partito; la coalizione di centro-destra nel suo insieme supera il M5S, ma al suo interno è la Lega il partito più votato rispetto a Forza Italia; il Pd sembra non arrivare al 20%, Liberi e Uguali sarebbe appena sopra la soglia di sbarramento del 3%. Sopra questa soglia anche uno dei partiti del centro-destra, Fratelli d’Italia, mentre tutte le altre realtà al momento sono sotto lo sbarramento. Fermo restando che bisognerà attendere la conclusione dello scrutinio e l’attribuzione dei seggi, si confermano le previsioni secondo cui nessuna coalizione o partito avrebbe avuto i numeri per governare autonomamente.