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FECONDAZIONE ARTIFICIALE: DALLAPICCOLA (SCIENZA E VITA), «LA LEGGE 40 NON VA RIDISCUSSA»

Riaprire la discussione sulla legge 40? La prima parola in questo processo non spetterebbe alla politica, ma alla scienza. Così Bruno Dallapiccola, copresidente dell’associazione “Scienza & vita”, risponde a diversi esponenti politici, ultimo stamane l’onorevole Massimo D’Alema, che vorrebbero riaprire la questione nel nuovo Parlamento, scaturito dalle prossime elezioni. Il genetista, in una nota, sottolinea che “i dati su cui è stata impostata la campagna referendaria sono stati sempre e solo improntati al massimo rigore scientifico e alla medicina basata sull’evidenza”.

Lo scienziato mette in risalto, poi, il fatto che “nei mesi trascorsi dal referendum a oggi sono stati prodotti studi e dati che hanno confermato quella impostazione”. Tra essi cita due esempi: la scoperta del falso sulla clonazione umana che sarebbe stato perpetrato dal ricercatore coreano Hwang Woo-suk e gli articoli delle autorevoli riviste “Nature” e “Fertility and sterility”, dalle quali emerge la non completa affidabilità della diagnosi preimpianto sugli embrioni. Perciò “il problema potrebbe essere riaperto e ridiscusso solo nel caso in cui dati nuovi e innovativi, che al momento non sono disponibili né prevedibili, portassero nuove evidenze”. Occorre, però, sempre partire “da dati scientifici e non da mere speculazioni politiche”, conclude Dallapiccola.

L’associazione “Scienza & vita”, nata il mese scorso da quello che è stato l’omonimo Comitato referendario, ha come obiettivi primari “la promozione e la difesa del diritto alla vita di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale, nonché una capillare ed estesa informazione sulle acquisizioni della scienza e della tecnica che sulla vita incidono”. Sir