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FESTIVAL DOTTRINA SOCIALE: SUPERARE LA CRISI DEL PENSIERO PENSANTE

(Verona) – «Siamo abbarbicati a un pensiero economico che non riesce a tirar fuori le cose nuove di questa epoca, perché troppo legato a un pensiero calcolante che fa le diagnosi dei problemi, piuttosto che a un pensiero pensante che trova le soluzioni. Non è un caso, infatti, che questa sia una crisi del pensiero pensante». Lo ha detto questa mattina l’economista Stefano Zamagni, nel corso della conferenza “Cose nuove in economia e cose nuove nella finanza” che ha aperto il Festival della Dottrina sociale davanti ad un pubblico di circa mille persone, formato soprattutto da giovani. Per Zamagni una questione importante riguarda il ruolo delle istituzioni economiche, che “non sono neutrali” e “in questa crisi hanno grandi responsabilità perché hanno valorizzato di più la rendita finanziaria, togliendo il fiato al reddito e al profitto”. Per uscire dal guado “bisogna recuperare la dimensione locale perché ciò permette di applicare concretamente il principio della sussidiarietà”. Secondo il sociologo Mauro Magatti “il cuore di questa crisi, lunghi dall’esser finita, è un’idea di libertà troppo individualistica, per certi versi adolescenziale”. E allora “per diventare adulti bisogna comprendere che la libertà è condivisione, considerare l’altro” e in questo “la religione cattolica ha una grande carta da giocare per la sua visione integrale della persona non fatta di frammentazioni”. (Sir)