Italia

FIRENZE, ANNIVERSARIO LIBERAZIONE: CARD. PIOVANELLI, LIBERAZIONE FU OPERA DI TUTTO IL POPOLO

(ASCA) – “La liberazione è stata un’opera di popolo, ci siamo stati tutti dentro, in un modo o in un altro, ma ognuno ha fatto quel che poteva perché Firenze fosse liberata”. Lo ha detto il cardinale Silvano Piovanelli, arcivescovo emerito di Firenze, a margine della cerimonia, nel Salone de’ Cinquecento di Palazzo Vecchio, per l’anniversario della liberazione della città, avvenuta l’11 agosto 1944. Piovanelli è il primo prelato chiamato a tenere la prolusione per l’11 agosto, una scelta che ha anche sollevato qualche polemica, ricordata anche da Piovanelli nel suo intervento: “La notizia che la prolusione sarebbe stata tenuta per la prima volta da un uomo di Chiesa ha fatto sorgere in alcuni un interrogativo: che c’entra la Chiesà?”. In realtà, ha detto, “la tragedia della guerra ci ha coinvolto tutti, in modo anche terribile, e ricordare oggi il suono della Martinella che sancì la liberazione è richiamare le lacrime, gli abbracci, gli evviva di quel giorno”. Piovanelli ha ricordato anche il cardinale Elia Dalla Costa, che si rifiutò di esporre la bandiera nazista dalle finestre del vescovado in occasione della visita di Hitler a Firenze. “Proprio la liberazione di Firenze – ha aggiunto il cardinale, parlando con i cronisti – è una cosa da sottolineare perché è una città che si è liberata da sola. Le truppe alleate sono arrivate il giorno dopo. C’era proprio una voglia di riscatto che era presente in tutti, pur con tutte le contraddizioni che sono sempre presenti nella storia: non siamo tutti perfetti. Oggi si vive con grande gioia di tutti, ringraziando coloro che per la nostra libertà hanno pagato con la propria vita”. Oggi, ha concluso l’arcivescovo emerito di Firenze, “quei valori vanno trasmessi ai giovani: la libertà, i diritti, l’affermazione che non è con la guerra che si risolvono i problemi, un futuro in cui ognuno si senta nella sua patria a casa sua”.