Italia

FIRENZE: IN 12 MILA A CORTEO FIRENZE IN RICORDO STRAGE SENEGALESI, «RISPETTO PER GLI IMMIGRATI»

Circa 12 mila persone hanno preso parte oggi a Firenze alla manifestazione in ricordo in ricordo di Samb Modou (40 anni) e Diop Mor (54 anni), i due cittadini senegalesi uccisi martedì da Gianluca Casseri, prima di suicidarsi, e per solidarietà ai feriti Sougou Mor (32 anni) Mbenghe Cheike (42) e Moustapha Dieng (37). La marcia è iniziata da Piazza Dalmazia, da dove era partita la folle caccia all’uomo di Casseri. In testa al corteo i famigliari delle vittime, i gonfaloni degli enti locali, la comunità senegalese. Erano presenti, tra gli altri, il governatore della Toscana Enrico Rossi, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il segretario del Pd Pierluigi Bersani, il presidente Rosy Bindi, il leader di Sel Nichi Vendola. Esposti cartelli con le foto delle vittime, striscioni e cartelli con scritte come “No alla cultura dell’odio”. Prima della partenza è stata anche condotta una preghiera. “Vogliamo che da questa tragedia – ha detto Pape Diaw, portavoce della comunità senegalese – sorga un’alba nuova, siamo feriti ma non smarriti. Sappiamo reagire ma vogliamo politiche per l’integrazione e le persone”. In testa al corteo anche la foto di una ragazzina di 13 anni. La bambina è la figlia di Mor, che lui non ha mai visto. “Diop Mor – ha spiegato un amico – 13 anni anni fa ha lasciato in Senegal la moglie incinta di 3 mesi per venire qua a lavorare. Era in attesa dei documenti per poter tornare nella sua terra e conoscere finalmente quella figlia di 13 anni che non aveva mai visto. Martedì si trovava in piazza Dalmazia per far visita a suoi amici che vendevano lì, uno gli ha chiesto di stare un attimo al suo posto e il suo sogno è finito”.La manifestazione si è conclusa in piazza Santa Maria Novella. “Ringraziamo Firenze, la Toscana, l’Italia – ha detto il portavoce della comunità dal palco – noi siamo riconoscenti per tutte le persone che oggi sono qua, che stanno condividendo questa giornata di lutto, in cui chiediamo rispetto per il popolo degli immigrati. Chiediamo che i clandestini siano liberati dai Cie”. “Facciamo sì – ha detto ancora Pape Diaw – che questi fratelli non siano morti inutilmente, la politica approvi delle leggi severe per chi discrimina”. Il portavoce della comunità senegalese ha anche attaccato la Lega Nord, “un partito che si richiama alle radici cristiane ma fomenta l’odio e il razzismo”. Dopo quel che è successo gli immigrati non vogliono “la solidarietà di un giorno” perché “non si può essere buoni solo a Natale”. E’ dunque “il momento di voltare pagina e lavorare per una convivenza civile”. Dal palco è stato letto anche un messaggio inviato dal presidente della Repubblica del Senegal che chiede “giustizia e chiarezza”.E dal palco il presidente della giunta regionale, Enrico Rossi si è appellato a Napolitano “perché riconosca ai tre cittadini senegalesi feriti la possibilità, se vorranno, di ottenere subito la cittadinanza italiana. Sarebbe un gesto importante e concreto di riconciliazione”. Rossi ha chiesto anche al Parlamento di “vigilare” sui fenomeni di razzismo e di xenofobia e, “se necessario approvare norme più efficaci per evitare che la cultura razzista e nazista possa navigare liberamente in rete”. Di fronte a fatti come quello di Firenze, dove 2 cittadini senegalesi sono stati uccisi e tre feriti, bisogna “combattere e reagire su più fronti, culturale e politico, riconoscendo agli immigrati i diritti: la cittadinanza a chi nasce in Italia e il voto amministrativo”, ha poi detto Enrico Rossi, a margine della manifestazione. “Quanto è successo – aggiunge – non è il gesto isolato di un folle, è troppo facile dire così. Il problema è in una cultura e nella tolleranza verso ideologie di segno razzista”.