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FIRENZE RENDE OMAGGIO A ORIANA FALLACI; UNA FONDAZIONE PER SUPERARE DIVISIONI IN SUO NOME

“Una Fondazione che raccolga tutte le sue opere, i suoi scritti e studi le sue tante cose che ancora non hanno visto la luce, compreso quel romanzo a cui forse stava lavorando”. E’ stato l’unico non fiorentino presente sul palco nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, il direttore editoriale di Mediaset Enrico Mentana, a lanciare un’idea che, forse, potrebbe far superare anche a Firenze le tante divisioni registrate negli ultimi anni sulla figura e l’opera di Oriana Fallaci. Una proposta subito accolta con favore dalla sorella Paola, “ma quanto lavoro mi aspetta”, ha detto sorridendo.

Oriana Fallaci “mai, nella sua vita, ha unito – aveva ricordato il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini che, insieme al Comune di Firenze aveva organizzato la manifestazione a un mese esatto dalla sua scomparsa -. Ma la cultura non è mai neutrale”. Una donna “dal temperamento forte, un caratteraccio fiorentino”, gli aveva fatto eco il sindaco Leonardo Domenici, ma che ha avuto il merito, al di là di idee condivisibili o meno, “di porre davanti a tutti noi il problema di come si risponde, nel mondo in cui viviamo, al fanatismo che ci circonda”.

Lo stesso presidente della Regione Claudio Martini, che aveva inviato un messaggio, aveva rivolto un pensiero “alla memoria di Oriana, una donna libera – ha scritto Martini – forte e coraggiosa”.

Nonostante gli inviti di Nencini e Domenici, “ad analizzare tutta l’opera di Oriana”, o a non diventare “fanatici”, l’intervento di Mentana è stato importante per riportare sull’idea iniziale una manifestazione che rischiava di rinfocolare ancora una volta le polemiche sulla mancata assegnazione alla giornalista del Fiorino d’Oro, la massima onorificenza di Firenze, o sulla candidatura per un seggio di senatore a vita.

Del resto sia Nencini sia Domenici, avevano annunciato due iniziative per ricordare l’opera, “certamente non facile”, di Oriana Fallaci. Il primo aveva parlato di portare nella Fondazione del Parlamento regionale, a fianco dell’opera di Mario Luzi, una “memoria” della giornalista. Il secondo aveva annunciato un convegno da organizzare in collaborazione con il Gabinetto Viesseux su tutti i suoi scritti. L’idea di Mentana, però, potrebbe essere ‘l’uovo di Colombo’ per arrivare ad un’analisi completa di oltre 40 anni di carriera dell’inviata di guerra e della giornalista forse più temuta, ma più “cercata, dai potenti della terra”.

La giornalista che, come ha ricordato il condirettore del Corriere della Sera, Paolo Ermini, aveva “quasi un’ossessione” della scrittura, “che criticava senza pietà la mancanza di rigore”.

Senza dubbio l’idea della Fondazione è stata accolta con molto piacere da Paola Fallaci, la sorella che insieme ai figli Edoardo e Antonio ha seguito tutta la manifestazione di oggi con la consapevolezza che “Oriana sarebbe stata entusiasta” di ciò che le ha tributato Firenze. Una città che “non l’ha amata – ha aggiunto Paola -, ma alla quale lei è rimasta sempre legata”, fino a rifiutare la cittadinanza onoraria di New York, “perché io sono fiorentina”.

“Un carattere – ha concluso l’amico Franco Zeffirelli, spiegando di non essere a Firenze per fare polemiche ma per ricordare l’amica – che le ha permesso di combattere fino alla fine il male. Una donna che ha saputo amare molto anche le piccole cose, le piccole persone. Firenze ha perso molto, molto ha perso la cultura mondiale. La Fondazione potrebbe essere il modo giusto per capire e studiare il fenomeno Fallaci, perché serva di esempio a quelli che verranno”. (ANSA).