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FISCO E FAMIGLIA: BELLETTI (FORUM), ALLEANZA CON CISL SU POLITICHE E RIFORMA

Una “alleanza” con la Cisl che, partendo da “una visione comune, pur con alcune sfumature di diversità, e dalla volontà di dialogo su proposte concrete”, dice che “la famiglia è un bene di tutti” e ribadisce “l’alleanza tra famiglia e lavoro, due valori costituzionali che sono i primi costruttori di futuro”. Così Francesco Belletti, presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, ha presentato questa mattina a Roma il “percorso condiviso” avviato con la Cisl a difesa della famiglia e in vista delle riforma fiscale. Belletti è intervenuto al convegno nazionale “La centralità della famiglia: contrattazione sociale e riforma fiscale”, organizzato stamani nella capitale da Cisl e Forum a poche ore dal tavolo di confronto in programma nel tardo pomeriggio di oggi al ministero del Tesoro tra governo e parti sociali sulla riforma fiscale. Durante i lavori sono state illustrate due nuove proposte fiscali: il “Fattore famiglia” del Forum e il “Nuovo assegno familiare” della Cisl. Nel rammentare che per quanto riguarda le politiche familiari l’Italia si pone come fanalino di coda in Europa, il presidente del Forum ha affermato che “anche il fisco è elemento di cittadinanza: è l’accordo che il cittadino stipula con lo Stato”; per questo “in una società che ha scelto di avere un progetto solidale il sistema fiscale deve essere equo”. Per Belletti “spostare risorse sulla famiglia è una questione di equità e giustizia” mentre “non è accettabile che i figli, un bene di tutti, vengano tassati come un bene di consumo”. È inoltre urgente “sostenere l’equilibrio demografico” e “restituire capacità di spesa alle famiglie a rischio povertà o in sofferenza per i carichi familiari”. Ma la questione è anche territoriale: con riferimento all’ormai stabile collaborazione del Forum con il Comune di Parma e con tanti altri enti locali, e sul modello “delle alleanze locali in Germania”, ha avvertito il presidente, occorre valorizzare “la centralità dei Comuni per le politiche familiari e nella costruzione di città a misura di famiglia”. “Il federalismo – ha concluso – si può costruire in modo sussidiario e solidale anche a partire dal basso”. Dal segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, l’auspicio che “stasera si avvii il cammino per la riforma delle riforme fiscali. Perché non esiste riforma più importante di quella fiscale, molto più vicina al sentire della gente che non la riforma elettorale o quella della giustizia, capace di riappacificare i cittadini con lo Stato”. Per Bonanni “bisogna portare investimenti sulla famiglia e innalzare la rete dei servizi ai livelli europei, cominciando dai nuclei in condizioni di disagio economico e con carichi educativi e assistenziali”.Durante l’incontro è stata presentata la proposta del Forum del «Fattore famiglia». “Questa nuova proposta, che sarebbe parte di un’eventuale riforma fiscale – ha spiegato il vicepresidente Forum, Roberto Bolzonaro – consente di superare i limiti del quoziente familiare”, e prevede l’introduzione di un’area non tassabile, “proporzionale alle necessità primarie della persona, necessità che non possono costituire capacità contributiva e che quindi non possono essere tassate”. Per determinare questa “no tax area all’interno della quale l’aliquota delle imposta da applicare è pari a zero” si utilizza appunto il “Fattore famiglia, coefficiente che tiene conto del numero delle persone a carico e della situazione oggettiva della famiglia, e che va moltiplicato per il reddito”. Il principio ispiratore della proposta, ha proseguito Bolzonaro, è l’art. 53 della Costituzione italiana: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. “Stabilito un livello minimo di reddito non tassabile – ha spiegato ancora Bolzonaro – esso vien moltiplicato per un fattore proporzionale al carico familiare: coniuge e figli a carico, più situazioni che contribuiscono ad appesantire l’economia familiare, quali la disabilità, la non autosufficienza o la monogenitorialità”. La “no tax area, al cui interno l’aliquota contributiva è pari a zero”, sarà quindi proporzionale ai carichi familiari e crescerà al loro aumentare. In caso di un suo superamento “verranno applicate le aliquote progressive normalmente previste che scattano ai livelli predefiniti, uguali per tutti”. Nei casi invece di incapienza, dove “la no tax area risulta superiore el reddito – prosegue il vicepresidente del Forum – si applica una tassazione negativa che corrisponde ad un assegno erogato alla famiglia incapiente pari all’aliquota minima applicata alla differenza tra no tax area e reddito”. Per il Forum, l’introduzione del concetto di tassazione negativa “si collega inevitabilmente al sistema vigente degli assegni al nucleo familiare, attualmente calcolati in base al redito familiare e riservati per la maggior parte ai lavoratori dipendenti. L’unificazione dei due sistemi, assegni e tassazione, in un sistema integrato, renderebbe il tutto più chiaro e semplice, estendendone i vantaggi anche a chi oggi non usufruisce di assegni al nucleo familiare”.Sir