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FORUM SOCIALE: DA PORTO ALEGRE CARITAS ITALIANA CHIEDE GLOBALIZZAZIONE SOLIDARIETÀ

Inizia oggi pomeriggio a Porto Alegre il Forum sociale mondiale, al quale sono attesi oltre 100.000 partecipanti. Tra questi, anche una i 24 delegati della Caritas italiana, che si preparano ad animare alcuni incontri: il 28 gennaio sul tema dei “conflitti dimenticati”; il 29 gennaio sugli Obiettivi di sviluppo del millennio, per rilanciare la Campagna internazionale che vuole ricordare a governi ed istituzioni gli impegni assunti nel 2000, primo fra tutti il dimezzamento della povertà nel mondo entro il 2015. Inoltre è prevista la partecipazione di Caritas italiana a momenti di dibattito sul tema della tratta di esseri umani. “L’obiettivo concreto che guida il nostro impegno pastorale – sottolinea mons. Vittorio Nozza, direttore di Caritas italiana – è sempre quello di coniugare insieme le azioni di tutela dei diritti dei più poveri, con percorsi educativi atti a promuovere scelte e stili di vita consoni a quella che è una cittadinanza planetaria piena”.

Per rendere il Forum un’occasione di confronto positivo e propositivo, “evitando i rischi di mere analisi e dichiarazioni di principi e di strumentalizzazioni – precisa -, ai partecipanti ai diversi momenti di confronto si chiederà di elaborare proposte specifiche, da far confluire in un documento su prospettive e strade concrete per un’autentica globalizzazione della solidarietà”. La delegazione ha incontrato nei giorni scorsi la Chiesa di Salvador da Bahia, visitando anche la parrocchia Nossa Senhora de Guadalupe, in una favela di 140.000 abitanti dove operano sacerdoti fiorentini a sostegno del parroco locale.

A Porto Alegre questa mattina la delegazione Caritas ha incontrato altre realtà ecclesiali: dalla rete della Cidse alle varie congregazioni e associazioni, oltre ai rappresentanti della Chiesa brasiliana e delle altre Chiese latino-americane. “E’ stata un’occasione, ad un mese dalla tragedia del maremoto – spiega don Nozza -, per ricordare le vittime ed evidenziare come, accanto alla doverosa solidarietà in quest’emergenza, occorre intraprendere azioni adeguate che consentano a intere popolazioni di uscire da storiche situazioni di miseria e sottosviluppo”.Sir