Italia

Family Act: appello a governo e istituzioni, «sostenere fondamento della società»

«La famiglia – ha ricordato Carloni – è l’unità aggregativa basilare della nostra società e le nuove teorie, come quelle dei gender, non producono altro effetto se non quello di mettere in pericolo il futuro dei nostri bambini».

Su posizioni simili si è espresso anche Stefano Ceci, amministratore nazionale del Movimento cristiano lavoratori: «Tutti i bambini hanno il diritto di avere una mamma e un papà. Dobbiamo opporci a queste nuove ideologie gender che sempre più spesso entrano in maniera subdola nella nostra società e tentano di convincerci che il miglior interesse dei bambini è di avere genitori dello stesso sesso».

In difesa dei minori, sul palco di piazza Farnese è intervenuta anche Marzia Masiello dell’associazione Ai.Bi. Amici dei bambini: «Il Governo – ha sottolineato Masiello – deve tutelare maggiormente il diritto alla famiglia fondata su un padre e una madre, altrimenti i primi a essere in pericolo saranno proprio i bambini».

«Siamo molto preoccupati perché stanno prendendo piede alcune opzioni di ordine sociale e culturale che vorrebbero destrutturare la famiglia così come noi la conosciamo inventandosi nuovi tipi di famiglia. Ormai si tende a parlare di ‘modalità diverse di famiglia’ che possono comprendere due papà e due mamme». Così il presidente di «Vita è», Massimo Gandolfini, intervenuto al Family Act. «Ci troviamo di fronte a una vera e propria guerra antropologica – ha ammonito Gandolfini – e la nostra battaglia ha come obiettivo quello di porre fine a questa violenza ideologica che colpisce innanzitutto i bambini».

Sul palco di piazza Farnese è intervenuto anche il direttore della rivista «Tempi», Luigi Amicone: «La famiglia è il luogo primario e sostanziale di coesione sociale, non possiamo permettere che venga minacciato dalle lobby». «Bisogna ribadire con forza – ha aggiunto Amicone – che la famiglia vera è quella naturale, senza però escludere forme di tutela per differenti rapporti di affettività. Ciò non significa, però, accettare le nozze gay o il diritto di adozione per le coppie omosessuali».

Sono numerose le associazioni che hanno aderito al Family Act. Sul palco di piazza Farnese si sono alternati, oltre agli esponenti politici dell’Ncd, personalità delle associazioni cattoliche e familiari per chiedere al Governo maggiori tutele sui temi della vita e della famiglia. Erano presenti l’associazione “Vita è”, la rivista “Tempi”, l’associazione “Provita”, l’Associazione nazionale famiglie numerose, il Forum famiglie del Lazio, Alleanza cattolica, il Forum delle associazioni familiari, l’Alleanza evangelica italiana”, l’associazione “Nonni 2.0”, il comitato “Sì alla famiglia” di Roma, i “Giuristi per la vita”, l’Unione giuristi cattolici italiani”, il movimento “Cristiani riformisti”, il movimento “Per-Politica etica e responsabilità”, l’associazione “Di mamma ce n’è una sola”, il Movimento per la vita, la Comunità Papa Giovanni XXIII, l’associazione “Nuovi orizzonti”, l’Agesc, il movimento genitori Moige, l’associazione “Diritto e vita”, l’associazione “Ora et Labora in difesa della vita”, l’associazione Alpha, Aibi e Mcl.