Italia

Fecondazione artificiale: Oss. Van Thuân, inserire «divieto» nella Costituzione

Dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato «non conforme alla Carta il divieto» previsto dalla legge 40/2004, «dal punto di vista della ragione e della fede cattolica – secondo l’Osservatorio – la risposta è una sola: il divieto per legge di ogni fecondazione artificiale, sia omologa sia eterologa, in quanto contraria alla dignità della persona umana e al piano di Dio sull’uomo, ossia a quanto una volta si chiamava il diritto naturale e divino». A livello politico, ciò si traduce nel «cambiare la Costituzione inserendovi il divieto espresso di attuare la fecondazione artificiale». «Interventi di cosiddetta ‘riduzione del danno’», invece, «possono essere assecondati a determinate condizioni e, in ogni caso, mai mettendo in discussione o in ombra l’illiceità di fondo di una legge sbagliata». L’Osservatorio porta l’esempio, al riguardo, della legge sull’aborto (194/78), per la quale ritiene che «si sia spento l’obiettivo ultimo di abolirla in quanto legge ingiusta», concentrandosi «solo sulla riduzione del danno tramite una sua più puntuale applicazione». Atteggiamento giudicato «sbagliato perché manca di strategia».

Per evitare che accada lo stesso con la fecondazione, dunque, l’Osservatorio Cardinale Van Thuân chiede la modifica costituzionale, innanzitutto perché «è stata proprio la sentenza della Consulta a collocare il problema su questo piano» e se «la sentenza è moralmente inaccettabile», «l’unico modo di dar corpo a questa inaccettabilità è di cambiare la Costituzione». «In secondo luogo – prosegue -, dopo quella sentenza, qualsiasi intervento legislativo, sia del parlamento sia del governo, sarà passibile di essere impugnato come incostituzionale»; «tutti gli interventi di riduzione del danno avranno sulla testa questa spada di Damocle. Alla fine ci sarà un’accettazione culturale dell’eterologa sempre più diffusa e verrà perso di vista l’obiettivo ultimo». L’Osservatorio evidenzia altresì che «in molte parti del mondo i testi costituzionali stanno diventando il vero campo di battaglia tra antropologie e teologie in competizione. Il popolo croato ha cambiato la Costituzione del proprio Paese per blindare il principio che il matrimonio deve intendersi tra un uomo e una donna. Altri Paesi seguiranno. Viceversa, in Argentina, i partiti al governo che hanno introdotto leggi libertarie evidentemente anticostituzionali stanno pensando di cambiare la Costituzione per blindare queste novità». Da ultimo, «solo un testo costituzionale blindato su questi temi» può opporsi a «leggi a tutela dei ‘nuovi diritti’».