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GIOVANI E FEDE: EURISPES, PIÙ CREDENTI E PRATICANTI TRA BAMBINE E RAGAZZE, CROLLO TRA 15-19ENNI

La stragrande maggioranza dei ragazzi italiani è credente, ma la fede giovanile è soprattutto “rosa”, visto che la maggiore percentuale di “credenti” e “praticanti” si registra tra le bambine e le ragazze. E’ quanto risulta da una ricerca Eurispes su “Giovani e Dio”, condotta su un campione di ragazzi appartenenti a due fasce di età: 7-11 anni e 12-19 anni. La ricerca ha coinvolto circa 84 scuole italiane di ogni ordine e grado, e ha interessato 5.076 bambini e 5.710 adolescenti. Lo “zoccolo duro” della fede dei giovani è “al femminile”: tra le bambine, solo il 5,9% delle intervistate dichiara di non andare mai in chiesa, contro il 9,3% dei maschietti, mentre tra gli adolescenti il 76,4% delle ragazze è credente, contro il 71,1% dei coetanei di sesso maschile. Altro dato saliente della ricerca riguarda il ”sentimento religioso”, che nella fascia d’età tra i 16 e i 19 anni registra un vero e proprio “crollo”, con la percentuale di credenti che dall’80,6% (nella fascia d’età 12-14 anni) scende al 67,3%. Tra gli adolescenti più grandi, rileva inoltre l’Eurispes, si regista “una maggiore presenza di indecisi”: il 18,7% del campione fra i 15 e i 19 anni, contro il 12,5% nella classe d’età 12-14 anni. Ben il 23,8% degli intervistati di età compresa tra i 15 e i 190 anni dichiara, inoltre, di non recarsi mai in chiesa, contro l’11,7% dei giovanissimi. Nonostante ciò, stando ai dati Eurispes, la “pratica religiosa” risulta essere “molto diffusa” sia tra i bambini, sia tra i ragazzi, anche se “non sempre è legata al sentimento di fede”: oltre il 40% dei bambini, infatti, frequentano i la chiesa “perché devono ricevere un sacramento”, mentre tra gli adolescenti il 16,8% dice di recarsi in chiesa “perché si usa così”, il10,7% “per far contenti i genitori”, il 3,3% “per incontrare gli amici”. Il Centro e il Nord, infine, si segnalano per “una più elevata presenza di non praticanti”, pari all’11%, contro una media nazionale del 7,6. La “palma” va invece al Sud, l’unica parte d’Italia dove la percentuale dei “praticanti” supera quella dei frequentatori “occasionali”.Sir