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GORIZIA: INIZIATO LO SMANTELLAMENTO DEL MURO DI SEPARAZIONE DEL 1947

Con una picconata dei sindaci di Gorizia e di Nova Gorica sono iniziati oggi i lavori di rimozione dei primi 46 metri del ‘muretto’ che dal 1947 separa le due città ‘siamesi’. In quell’anno, infatti, dopo la firma del trattato di pace, la città fu divisa in due zone: l’italiana Gorizia, (38 mila abitanti) e quella iugoslava, oggi slovena, Nova Gorica, (15 mila abitanti). Al posto del muro verrà realizzato un mosaico inneggiante all’unità europea.

“Siamo felici dell’abbattimento di tutti i muri che separano i popoli – è il commento al Sir di mons. Franc Rodé, arcivescovo-metropolita di Lubiana e presidente della Conferenza episcopale slovena -. Il popolo italiano e sloveno condividono forti radici cristiane e queste iniziative contribuiscono ad alimentare e migliorare le loro relazioni sociali, politiche ed economiche. Non devono esserci più paure. Gorizia e Nova Gorica possono diventare un laboratorio di dialogo”. Tuttavia, avverte mons. Rodè, “abbattere i muri non significa automaticamente sanare le ferite della gente. Questa è la grande sfida da vincere: purificare la memoria e avere uno sguardo diverso del passato”.

Soddisfazione anche da parte dell’arcivescovo di Gorizia, mons. Dino De Antoni: “Non vedremo più una città divisa. La speranza è che la distruzione del muro corrisponda anche a quella che ancora, in parte, vive nella testa delle persone”. In questo ambito le due chiese, italiana e slovena, da tempo lavorano insieme. Con la vicina diocesi di Koper (Capodistria) sono avviate iniziative comuni mentre è attiva l’associazione “Concordia et Pax” formata da laici e sacerdoti delle città di Gorizia e Nova Gorica. “Lavoriamo – conclude l’arcivescovo – perché l’unità sostituisca muri e cippi divisori”. I lavori di rimozione termineranno il 30 aprile alla vigilia dell’ingresso della Slovenia nell’Ue.Sir