Italia

Gasdotto Tap. Conte, «nessuna possibilità di impedirne la realizzazione. Attribuite la colpa a me»

Sono continuate per tutto il fine settimana le polemiche per il via libera alla realizzazione del gasdotto Tap arrivato venerdì dal premier Giuseppe Conte. Da Melendugno, in Puglia, sono ovviamente arrivate le proteste più vibranti, con i comitati No Tap che hanno contestato, anche in modo plateale, i Cinquestelle. «Il complesso delle verifiche effettuate – ha spiegato ieri sera il premier Conte in una lettera aperta ai cittadini del Comune salentino – non ci offre alcuna possibilità di impedire la realizzazione del progetto Tap: allo stato, non sono emerse illegittimità o irregolarità dell’iter procedurale».

Il presidente del Consiglio ha confermato l’esistenza di penali, affermando che «interrompendo il progetto Tap, lo Stato italiano verrebbe coinvolto in un contenzioso lungo e perdente, i cui costi potrebbero aggirarsi, in base a una stima prudenziale, in uno spettro compreso tra i 20 e i 35 miliardi di euro». E per smorzare le contestazioni verso i parlamentari pugliesi, Conte ha concluso la lettera dicendo che «se ‘colpa’ deve essere, attribuitela a me». In realtà, come è stato spiegato dall’ex ministro del Mef, Calenda, non di penali si tratta ma di risarcimenti che sicuramente dovrebbero essere pagati al consorzio privato che lo realizza.