Italia

Genova, crollo viadotto. Mattarella: Paese unito più forte per accertare verità. 43 i morti

«Questi sono momenti di dolore condiviso, tutta l’Italia è unita in questo stato d’animo. E le parole vanno spese in questa direzione perché un paese unito è anche più forte e più efficace nella severità e nell’accertamento della verità che vanno perseguite con rigore». Lo ho detto stamani il Capo dello Stato Sergio Mattarella, da Genova, parlando ai microfoni di Rainews24.

«Genova è stata colpita, tutti i genovesi e chi è passato da Genova ha percorso quel ponte, anch’io ho l’ho percorso tante volte anche di recente. È una tragedia che ha coinvolto tutto il nostro paese, una tragedia inaccettabile», ha proseguito il Capo dello Stato. «Ci sono tre impegni che vanno adesso onorati: quello di vicinanza ai familiari di chi ha perso la vita, ai feriti, alle famiglie che hanno dovuto lasciare le abitazioni perché in pericolo. L’impegno – sottolinea – di accertamento rigoroso e sollecito delle responsabilità». «Il dovere di assicurare al nostro paese la sicurezza delle strade e dei trasporti. Sono impegni che l’Italia ha per Genova e per l’intero nostro paese», ha concluso. 

Proprio mente si tenevano i funerali di Stato alla Fiera di Genova veniva recuperato il corpo di Mirko Vicini, l’ultimo disperso del crollo di ponte Morandi. Con il ritrovamento del corpo del 30enne, sale a 42 la conta delle vittime di Genova. In mattinata erano stati recuperati altri 3 corpi appartenenti alla stessa famiglia: padre, madre e bambina di 9 anni. Un altro disperso, un tedesco, ha fatto sapere stamani con una telefonata di essersi salvato.

Nel pomeriggio è poi arrivata la notizia del decesso all’Ospedale Policlinico San Martino di Genova di Marian Rosca, rumeno, rimasto gravemente ferito nel crollo. La conta dei morti raggiunge così quota 43.