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IMMIGRATI: OIM, SOPRAVVISSUTI RACCONTANO DI DECINE DI MORTI. ANCHE BIMBO

(ASCA) – Decine di persone originarie della Nigeria, Ghana, Sudan, Ciad e Marocco risulterebbero morte in mare, a quanto riportato da alcuni dei sopravvissuti che sono stati assistiti dallo staff Oim presente sull’isola di Lampedusa. è quanto si legge in una nota dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni. L’imbarcazione di 15 metri, che era partita dalla Libia con almeno 370 persone a bordo, è stata soccorsa ieri dalla Guardia Costiera italiana a circa 90 miglia al largo dell’isola italiana. I sopravvissuti, prosegue l’Oim, hanno affermato che tra i migranti che hanno perso la vita vi sarebbero anche una donna incinta di cinque mesi e un bambino di un anno e mezzo. La madre è sopravvissuta. I migranti aggiungono che durante la traversata hanno incrociato un peschereccio che gli ha lanciato acqua e cibo ma che poi si è allontanato quando molte persone hanno iniziato a gettarsi in mare per raggiungerlo.“Qualsiasi imbarcazione che parte dalla Libia deve essere considerata come bisognosa di assistenza e le procedure di salvataggio in mare devono essere rinforzate”, evidenzia l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni dopo il salvataggio di oltre 300 migranti operato ieri dalla Guardia Costiera italiana, dopo la segnalazione di un rimorchiatore cipriota e le polemiche sorte circa il presunto mancato soccorso delle truppe Nato. “Qualsiasi comandante di nave presente nell’area – prosegue l’Oim – è tenuto a onorare la lunga tradizione di assistenza e salvataggio alle persone che si trovano in difficoltà mentre gli Stati devono rispettare gli obblighi internazionali di salvataggio in mare”.