Italia

IMMIGRAZIONE: DON NOZZA (CARITAS), «I CATTOLICI INTERVENGANO PERCHÉ SI CAMBI LA LEGGE»

“L’immigrazione, anche all’interno del mondo cattolico, non deve essere un tema per soli addetti ai lavori. E’ un grosso problema di popolo, che dovrebbe intervenire compatto per dire che questa nuova legge non ci piace. O tutti i protagonisti, nella scuola, nella catechesi, nella pastorale familiare, si giocano in questa partita, oppure è una partita persa”. A parlare è don Vittorio Nozza, direttore della Caritas italiana, a margine del 28° convegno nazionale delle Caritas diocesane in corso fino a domani a Bellaria (Rimini). In merito alla nuova legge Bossi-Fini già approvata alla Camera, don Nozza ricorda che la Caritas “già dal luglio scorso ha cominciato a chiedere di essere ascoltata in sede di Consulta sull’immigrazione, ma questo organismo non è mai stato convocato. Dopo aver stilato insieme alla Fondazione Migrantes, con il supporto di giuristi, un documento in sette punti con le nostre obiezioni al testo di legge, ci è stata concessa una sola audizione un paio di mesi fa a Palazzo Chigi”. Rispondendo alle domande di alcuni giornalisti su una presunta posizione “morbida” assunta dalla Caritas rispetto alla legge, don Nozza precisa: “Più volte abbiamo espresso chiaramente il nostro parere con affermazioni forti, ogni giorno decine di Caritas diocesane si sono pronunciate contro la legge. Ma abbiamo capito che parte dei grandi media non condividono l’approccio ai temi della povertà”. Per questo, lamenta don Nozza, “oggi molte realtà impegnate sull’immigrazione vivono una grande stanchezza, perché vedono trattare la questione a pezzi anziché in maniera lungimirante e con azioni politiche capaci di affrontare il problema nella sua complessità”. “Più che sentirci in minoranza – conclude il direttore della Caritas -, ci sentiamo non ascoltati”.La Bossi-Fini fa discutere