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IMMIGRAZIONE, TRAGEDIA A LAMPEDUSA, ALMENO 13 I MORTI

Ieri sera, a sud est di Lampedusa, un peschereccio ha incrociato l’ennesima carretta del mare ed ha dato l’allarme via radio ai mezzi di soccorso. Quando i mezzi della Guardia costiera e della Marina militare sono giunti in zona hanno scoperto che sull’imbarcazione di legno, di non più di sei metri, c’erano 14 somali stremati dalla fatica e, ai loro piedi, undici corpi senza vita di connazionali stroncati dagli stenti, dalla sete e dalla fame durante una navigazione durata non meno di cinque giorni nel Canale di Sicilia. Più tardi si è scoperto tra i corpi ritenuti senza vita una donna ormai allo stremo delle forze, facendo così salire a 15 i superstiti, mentre i morti accertati sarebbero per ora 13.

I superstiti sono stati trasbordati su una motovedetta e portati d’urgenza al porto di Lampedusa, mentre ai morti rimasti sul fondo della piccola barca, ha pensato l’equipaggio di un’altra motovedetta che ha trainato il natante ed il suo carico di morte. Ma, c’è il dubbio che le vittime possano essere molte di più: «Eravamo un centinaio – hanno detto alcuni dei superstiti giunti al centro di accoglienza di Lampedusa – tutti i morti li abbiamo gettati in mare». Ora si sta cercando di capire quanto ci sia di vero in tali dichiarazioni. E’ la seconda tragedia dell’immigrazione negli ultimi tre giorni: giovedì notte altri otto somali, tra i quali due bambini, sono morti in circostanze analoghe al largo dell’isola.