Italia

INDULTO: USCITI IN 16 MILA, MA CON LEGGE BOSSI-FINI CONTINUO RICAMBIO DETENUTI IMMIGRATI

Sono 15.849 (ma con altri 624 in uscita presto diventeranno 16.473) gli ex detenuti che sino a Ferragosto hanno beneficiato dell’indulto: circa 10.500 sono italiani e 5.000 stranieri. L’ultima rilevazione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) dimostra come l’atto di clemenza, in vigore dal 29 luglio scorso, abbia fatto uscire dalle sovraffollate carceri italiane un numero maggiore di detenuti rispetto a quelli inizialmente stimati in 15 mila.

Il bilancio complessivo degli ex detenuti usciti per effetto dell’indulto si avrà agli inizi di settembre, ma è prevedibile che il numero si aggirerà sui 17 mila.

Le previsioni sono state sforate perché, sulla base dalla scelta discrezionale dei magistrati, l’indulto è stato applicato anche a situazioni ‘miste’, vale a dire a favore di persone che avevano una condanna definitiva e allo stesso tempo una misura cautelare provvisoria. Al momento al Dap non è stato rilevato il numero delle persone che dopo aver beneficiato dell’indulto sono tornate a delinquere e quindi sono tornate in carcere.

A tenere il conto sono stati, in questo periodo, i senatori della Lega Nord, secondo i quali, fino all’11 agosto, a rientrare in carcere sono stati in 92. Il pericolo ritenuto più immediato – vista anche la coincidenza con lo stato di allerta attivato dopo la scoperta del piano attentati a Londra – è la possibilità che grazie all’indulto alcuni sospetti terroristi o fiancheggiatori filo-islamici ritornassero liberi perché condannati per reati di minore gravità come, ad esempio, la falsificazione di documenti.

Dal 29 luglio il ministero della Giustizia ha inviato a prefetture e questure gli elenchi dei detenuti extracomunitari per la valutazione dei provvedimenti amministrativi di loro competenza. Tra questi – ha riferito il ministro dell’Interno Giuliano Amato nella conferenza stampa di lunedì scorso – sono sei gli immigrati “ritenuti pericolosi perché collegati a cellule del terrorismo internazionale” espulsi dal Viminale dall’inizio di questo mese.

Con l’indulto le sovraffollate carceri italiane torneranno a respirare (all’inizio di giugno i detenuti erano 61.353 contro una ricettività di 45.490 posti) ma – viene fatto notare in ambienti dell’Amministrazione penitenziaria – si tratterà di un respiro di breve durata: con la ‘Bossi-Fini’ ci sono infatti nuovi e continui ingressi. In un anno, per effetto della legge sull’immigrazione, le carceri si sono riempite di 12.800 detenuti stranieri, di cui – rileva il Dap – 10.800 per la mancata violazione dell’ordine di espulsione. Questi ultimi, dopo 40-60 giorni, tornano in libertà perché il magistrato solitamente ritiene non necessaria l’esigenza della misura cautelare. (ANSA).