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INFANZIA: UNICEF, IN ITALIA OLTRE 5 MILA BAMBINI INVISIBILI; CRITICHE ALLE POLITICHE ITALIANE

Anche l’Italia ha i suoi «bambini invisibili»: sono 5.540. Lo affermano Unicef-Italia e Caritas Italiana in un rapporto che sarà presentato a giorni. Ad anticipare il dato è stato il presidente dell’Unicef-Italia, Antonio Sclavi, alla celebrazione della Giornata mondiale dell’infanzia che si sta tenendo all’Istituto degli Innocenti. I 5.540 «bambini invisibili» sono i bambini immigrati non accompagnati e come tali – ha precisato Sclavi – non registrati. Si trovano in centri di accoglienza, negli istituti, nelle case famiglia ma “non hanno un nome, non sanno la lingua, non hanno un genitore che se ne prenda cura di loro”.

Sclavi ha anche ricordato che fra un anno l’Italia ha l’appuntamento con la chiusura degli istituti e che l’Unicef più volte si è detto a favore di centri di accoglienza in cui il bambino possa avere un contatto anche con il mondo esterno. A suo avviso, comunque, i bambini ancora in istituto sono pochi, ma per lo più si trovano nel meridione.

“L’infanzia è invisibile nella politica italiana. Ed è invisibile anche nei bilanci”. Il presidente dell’Unicef-Italia, Antonio Sclavi ha puntato il dito contro l’andamento delle politiche per l’infanzia nel nostro paese, anche e soprattutto sul piano economico. Le critiche di Sclavi alla politica del nostro paese riguardano il ruolo dell’Osservatorio nazionale infanzia (“non é convocato da mesi”) oltre che la non definizione dei livelli essenziali di prestazioni socio-sanitarie. Mancano poi le risorse per il settore, ha aggiunto Sclavi.

“C’é una sostanziale invisibilità dell’infanzia e dell’adolescenza nei bilanci: quante risorse sono destinate dall’Italia ai bambini e all’adolescenza? Chi è in grado di rispondere a questa domanda? Ricordo che la Convenzione ci obbliga a stanziare ‘al massimo consentito dalle risorse disponibili’, chi è in grado di effettuare questa analisi? Quale accordo fra le risorse stanziate dai ministeri, dalle regioni, dagli enti locali?”. Il presidente dell’Unicef-Italia ha poi criticato la mancanza di un nuovo piano per l’infanzia (l’ultimo è scaduto nel 2004) e di un Garante nazionale. Sclavi ha, infine, posto l’attenzione sull’applicazione del “principio di non discriminazione”. (ANSA)