Italia

Immigrazione, è caccia al kit

Anche i lavoratori clandestini romeni, danesi, libanesi, russi, liberiani e della repubblica dominicana potranno consegnare le domande di regolarizzazione previste dalla legge Bossi Fini insieme a tutti gli altri extracomunitari a partire dal 10 settembre, giorno in cui entrerà in vigore la legge, e fino all’11 novembre. Il chiarimento arriva dal Viminale, considerato che nella «tabella codice Stato» riportata nei moduli per la sanatoria non sono stati inseriti, fra le varie possibili nazioni di provenienza dei lavoratori stranieri, per un errore di stampa, proprio la Romania, nazione dalla quale invece provengono molti immigrati impiegati soprattutto come colf e badanti, e gli altri cinque stati.

La consegna alle poste

Con la consegna all’ufficio postale della busta, contenente moduli compilati e bollettino di conto corrente pagato, sarà compiuto il primo passo verso l’emersione dal lavoro nero. Il datore di lavoro e lavoratore avranno indietro ciascuno una ricevuta per dimostrare che è in corso la sanatoria. Si tratta dei talloncini della raccomandata assicurata che dovranno essere conservati e, alla richiesta, esibiti. Su questi talloncini si legge lo stesso codice a barre che viene applicato sulla busta e che permetterà, in caso di bisogno, di individuarla velocemente. In questo modo il lavoratore straniero, se fermato dalle forze dell’ordine, non verrà espulso e il datore di lavoro non sarà soggetto alle sanzioni che arrivano fino a 5mila euro che la legge prevede per chi continuerà a dare lavoro a un clandestino dopo la sanatoria. Saranno distribuite gratuitamente negli uffici postali le buste bianche con quadrettatura rossa del prestampato che riguardano riguardano colf e badanti. Invece, quelle celesti, con quadrettatura celeste, per i lavoratori subordinati si troveranno dal 9 settembre.

Che cosa contiene il kit

All’interno di ogni kit: bollettino prestampato (290 euro per colf e badanti, 700 euro per lavoro subordinato) cui si aggiungono 40 euro (100 per il lavoro subordinato) per le spese postali, il cedolino per la raccomandata assicurata sul quale compare un adesivo con codice a barre che va staccato e riattaccato sulla busta, le istruzioni per l’uso e la busta per la spedizione e un modulo dove dovranno essere scritti i dati dell’immigrato che chiede la regolarizzazione per il lavoro pregresso, quelli del datore di lavoro e l’impegno da parte di quest’ultimo a stipulare un contratto di lavoro dichiarando a quanto ammonterà la retribuzione mensile, l’orario e la sistemazione abitativa e inoltre l’impegno a pagare le spese di viaggio per un eventuale rientro.

Le modalità

La cifra minima che il lavoratore deve guadagnare a fine mese non deve essere inferiore a 439 euro. Si tratta di quelle 800 mila lire al mese, stimate negli anni precedenti, che rappresenterebbero il minimo vitale da garantire all’extracomunitario. La somma potrà essere versata da un solo datore di lavoro, o potrà essere il totale di più stipendi per chi lavora part-time. Comunque, per chi lavora a ore, ogni datore di lavoro dovrà versare 330 euro (290 più 40).Sarà possibile sanare solo una colf per famiglia, ma un numero illimitato di badantiDalle poste i dati passeranno alle questure dove si verificherà se l’immigrato ha precedenti penali. Dopo il via libera della questura, la prefettura procederà alle convocazione per la stipula del contratto e per il permesso di soggiorno che varierà da un minimo di 9 mesi per gli stagionali a un massimo di due anni per chi viene assunto a tempo indeterminato.I tempi: nessuna indicazione per il passaggio dati dalle poste alle questure, 20 giorni per le verifiche delle prefetture e, in caso positivo, 10 giorni per convocare le parti.AnsaLe istruzioni del Ministero degli interniMons. Simoni, lettera aperta agli immigrati«Bossi-Fini», i «pro» e i «contro»La nuova legge sull’immigrazione («Bossi-Fini»)• Sei favorevole o contrario alla nuova legge? Vai al Sondaggio