Italia

Inflazione: Prandini (Coldiretti), “caro energia spinge la speculazione dai campi alla tavola, a pagare agricoltori e consumatori”

“Se i prezzi per le famiglie corrono i compensi riconosciuti agli agricoltori ed agli allevatori – sottolinea Prandini – non riescono neanche a coprire i costi di produzione con il balzo dei beni energetici che si trasferisce infatti a valanga sui bilanci delle imprese agricole strozzate da aumenti dei costi non compensati da prezzi di vendita adeguati”. “Molte imprese agricole in Italia – prosegue il presidente di Coldiretti – stanno vendendo sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali. Una situazione drammatica in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo”. “Con l’avvio delle operazioni colturali – osserva l’associazione – gli agricoltori sono stati costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione”. “Inoltre – continua Coldiretti – l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi, con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%). L’aumento dei costi energetici riguarda anche il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi ma ad aumentare sono pure i costi per la pesca, con la flotta nazionale costretta rimanere in banchina”. “Serve un deciso intervento per contenere la bolletta energetica nelle campagne e garantire continuità della produzione agricola”, evidenzia Prandini, secondo cui occorre anche “responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle”.