Jobs act: Costalli (Mcl), «correttivi sui voucher per evitare il referendum»
«Per principio sono contrario a che i problemi che riguardano il mondo del lavoro e le riforme del mercato del lavoro vengano gestiti con i referendum. Per questo fin da subito avevo manifestato la mia opposizione allo strumento referendario». È quanto afferma Carlo Costalli, presidente del Movimento cristiano lavoratori (Mcl), commentando la sentenza della Corte Costituzionale sull’ammissibilità dei quesiti referendari presentati dalla Cgil.

Per quanto riguarda i «voucher», Costalli sostiene che «sono stati una bella invenzione, poi si è allargato il loro utilizzo in modo indiscriminato. Per questo necessitano di una revisione e di una correzione che, auspico, venga fatta in Parlamento». «Il mio giudizio sul ‘Jobs act’ – aggiunge il presidente di Mcl – complessivamente non era eccezionale. Per questo speriamo che nei prossimi mesi si facciano alcuni correttivi anche su questo provvedimento, riaprendo il dibattito». La Consulta ha dichiarato ammissibile il referendum per la «abrogazione disposizioni sul lavoro accessorio (voucher)». Secondo Costalli, «bisogna fare pressione, in tutti i modi, perché vengano fatti correttivi indispensabili per evitare il referendum, visto che ci sono ancora i tempi tecnici». «Vanno riformati, e le ragioni sono sotto gli occhi di tutti. Ma riformare non vuol dire abolirli – conclude – perché per alcune categorie e per alcuni periodi limitati sono un’intuizione giusta».
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