LEGGE SULLA PROCREAZIONE: CASINI (MPV), NON C'È SPAZIO PER MODIFICHE PEGGIORATIVE
"Sarebbe stato un miracolo se non fossero riusciti a raccogliere le firme per i referendum, perché c'è stato un battage pubblicitario assolutamente fazioso, arrogante e anche venato di falsità, oltretutto attuato in maniera indisturbata sui grandi media giornalistici e televisivi del nostro paese": è il commento di Carlo Casini, presidente nazionale del Movimento per la Vita, dopo che sono state consegnate, nella giornata di ieri, le cinque richieste referendarie sulla legge 40/2004 circa la procreazione assistita. "Come cattolici prosegue Casini dobbiamo essere fermi attorno a un testo di legge che rappresenta una specie di linea del Piave': non si può cedere sul principio che tra gli interessi degli adulti e quelli del concepito, quest'ultimo deve essere tutelato e destinato alla nascita e non, viceversa, alla soppressione. La legge si ispira al fatto che se una coppia programma un figlio, lo deve fare nel migliore dei modi e non, quindi, generarlo e poi buttarlo via'. Parimenti si deve dire no' alla selezione pre-impianto, che è di tipo distruttivo, come pure al congelamento, perché uccide una gran quantità di embrioni. Sul grosso tema della diagnosi pre-impianto, che tanto sembra toccare l'immaginario collettivo, occorre essere chiari aggiunge Casini -: è evidente che nessun genitore può desiderare che nasca un bambino malato, ma bisogna parimenti affermare il principio che non si possono curare le malattie sopprimendo i malati, come i referendari vorrebbero". Il presidente del Movimento per la Vita ricorda ancora che in paesi quali la Germania, Austria e Svizzera la diagnosi genetica non è accettata e quindi occorre impegnarsi perché questa tecnica permetta non tanto di eliminare l'eventuale bambino malformato, quanto piuttosto di guarirlo con interventi precoci o addirittura intrauterini.
Sir
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