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La gestione degli investimenti con una guerra alle porte

Il suggerimento più importante è quello di non lasciarsi cogliere dal panico, nemmeno nel caso in cui in Borsa si dovessero verificare delle giornate piuttosto pesanti. Con il passare del tempo, le cose si potranno mettere a posto: quando si ha a che fare con degli investimenti azionari ciò che conta più di tutto è riuscire a tenere i nervi saldi, per aumentare le probabilità di recuperare le eventuali perdite.

La gestione delle perdite

È utile tenere presente che le perdite sono virtuali fino a che non si vende. Questo è il motivo per il quale, ancora prima di cominciare a investire, occorre verificare per quanto tempo i soldi potranno essere tenuti fermi nelle obbligazioni o nelle azioni. Ipotizzando di voler dare vita a un portafoglio diversificato, un ideale orizzonte di investimento non può essere inferiore a 5 anni. La pazienza, come si suol dire, non solo è la virtù dei forti, ma in ambito finanziario è addirittura lo strumento più efficace su cui si possa contare.

Il valore della diversificazione del portafoglio

Ovviamente, lasciare trascorrere del tempo può essere una buona idea, ma non si può pensare di affidarsi al caso: occorre anche essere in grado di trovare i mercati giusti. Proprio per questa ragione, gli esperti raccomandano di non investire interamente i propri risparmi in un unico mercato o – ancora peggio – in un’unica azione; invece, è necessario suddividere le risorse, affidandosi a Borse diverse. Ovviamente questo non è il momento ideale per investire sulla Borsa russa, e nel caso in cui si abbiano Etf, fondi di investimento o azioni che puntano su tale listino è il caso di vendere. Le sanzioni previste dall’Occidente avranno effetti devastanti, per esempio perché i progetti con le aziende russe verranno sospesi, e le banche russe saranno escluse dai circuiti internazionali. Tutto questo induce a pensare che per l’economia russa il colpo sarà potente, e non è detto che il prezzo del greggio sarà sufficiente a compensare.

Qual è la Borsa migliore su cui puntare

Se si desidera sapere qual è la Borsa ideale su cui puntare, conviene orientarsi verso quella americana. L’economia degli Stati Uniti, infatti, è considerata in grado di sopportare con più facilità le conseguenze della guerra rispetto a quel che potrebbe avvenire per gli altri Paesi. Nel momento in cui i prezzi del greggio dovessero salire, si assisterebbe a un nuovo rilancio del comparto energetico, con riferimento in particolare al petrolio da scisti bituminosi e al gas. Così, si potrebbe generare ricchezza destinata alla crescita dell’economia, e al tempo stesso si sarebbe meno vincolati alla Russia dal punto di vista delle forniture di energia. In ogni caso, è bene tener presente che la Borsa di New York è abbastanza cara. Quindi è preferibile investire non più del 15%, o addirittura limitarsi al 5% se si pensa di essere un investitore prudente.

Il valore dell’oro

Tenere sott’occhio il grafico sull’andamento dell’oro è sempre importante. Infatti, per quanto un portafoglio diversificato in obbligazioni e azioni sia auspicabile, è sempre una buona idea quella di destinare all’oro una quota dei propri risparmi. Come noto, l’oro è il bene rifugio per antonomasia, destinato a crescere di quotazione nel momento in cui le Borse sono in crisi. Ovviamente può anche accadere che le Borse calino e l’oro anche, perché in finanza non esistono regole matematiche universali, e soprattutto perché la quotazione dell’oro è influenzata da una vasta gamma di aspetti, a cominciare dall’andamento dei tassi di interesse.

Gli acquisti a rate

Un altro suggerimento che proviene dagli esperti del settore è quello di comprare a rate. Se, infatti, gli investimenti vengono suddivisi, è destinato a diminuire l’impatto che potrebbe scaturire da un ribasso dei mercati. Se si acquista poco per volta si ha l’occasione di rendere il calo dei mercati non un problema, ma addirittura una chance, visto che si compra a meno e si potrà trarre vantaggio dalla ripresa che verrà. Ovviamente, è bene prestare attenzione ai costi previsti dalla banca per gli acquisti. Infatti, tutte le volte che si effettua un investimento, la banca impone il pagamento di una commissione, che nella maggior parte dei casi è percentuale. Tuttavia ci possono essere dei minimi commissionali fissi.