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Le sigle del terrorismo islamico

E’ sempre più difficile addentrarsi nel labirinto terrorista islamico. Nomi e sigle più disparate irrompono quotidianamente sulla scena. Il terrorismo ceceno è diventato tristemente di attualità in questi giorni, a esso è riconducibile il Battaglione dei Martiri, diventato famoso col sequestro al teatro di Mosca. Ne fanno parte molti kamikaze, uomini e donne, le Vedove Nere, tra i responsabili del recente massacro della scuola in Ossezia.

Al Qaeda, è diventata sinonimo di terrorismo. Il nome significa «la base», fondata da Osama bin Laden nel 1987, è una rete che raccoglie militanti da ogni parte del mondo ai quali fornisce appoggio logistico e finanziario. Dopo l’11 settembre era indicata come un’organizzazione con alcune migliaia di militanti. Dopo la guerra in Afghanistan, la sua organizzazione è diventata molto più fluida. E’ il movimento di ispirazione per decine di gruppi terroristici islamici nel mondo. Il marchio, se non addirittura un’ideologia: il quaedismo.

I Talebani, studenti-guerrieri guidati dal mullar Omar. Al potere in Iran, erano considerati i migliori alleati di Al Qaeda.

Molte organizzazioni operano nel Medio Oriente, specie in Israele e nel territorio palestinese. Tra queste le Brigate dei martiri di Al Aqsa, fazione armata palestinese legata al Fatah di Arafat. Hamas è il movimento integralista islamico più agguerrito nei territori palestinesi, principale concorrente del Fatah. Fondato nel 1987 a Gaza, Hamas significa «ardore» o «zelo». È anche l’acronimo arabo di Movimento di resistenza islamica. Si oppone al processo di pace. Il suo braccio militare, le Brigate Ezzedine Al Kassam, è coinvolto in decine di attentati kamikaze.

Hezbollah, il «partito di Dio», è una delle sigle più ricorrenti. Movimento politico militare di ispirazione religiosa sciita è attivo in Libano dove svolge funzioni militari e amministrative nei comuni sotto il suo controllo nel sud del paese. Ricorre spesso al terrorismo.

Jihad Islamica, movimento integralista radicale fondato all’inizio degli anni ’80 nella striscia di Gaza. Basata sull’ideologia dei Fratelli Musulmani, la Jihad islamica (guerra santa) vuole espellere «gli occupanti sionisti» e creare in Palestina uno stato islamico. È responsabile di molti attentati kamikaze in Israele.

Mujaheddin, plurale di mujaed, sono i militanti islamici, in particolare quelli che hanno combattuto in Afghanistan, Bosnia, Cecenia, Somalia. Molti militano nelle cellule estremiste in Europa.

In Iraq nebulosa ancora indefinita di cui fanno parte numerosi gruppi. La Jihad salafita è attiva nel triangolo sunnita e avrebbe legami con Al Qaeda. Ansar al-Islam, le cui basi sono nell’Iraq settentrionale è composto da curdi sunniti ed è uno dei gruppi islamisti più noti e strutturati.

Brigate della Jihad, attive a Fallujah, uniscono l’elemento islamista a quello tribale. La Compagnia della Jihad, gruppo che coniuga islamismo e nazionalismo. Il suo obiettivo è quello di far prigionieri americani da scambiare con quelli di Al Qaeda rinchiusi a Quantanamo. Altri gruppi terroristici islamici sono in Algeria (Gruppo islamico armato), Egitto (Al-Jihad), Filippine (Fronte islamico Mordo di liberazione), Indonesia (Jamaah Islamiya), Marocco (Assirat al Mustaqim), Pakistan (Lashkar e Tayyba, Jaish – E – Mohamed) e Somalia (Al -Itihaad al-Islamiya).Ennio Cicali