Italia

Legge di stabilità: Forum terzo settore, «ultimo appello»

«Abbiamo riscontrato miglioramenti e un’inversione di tendenza rispetto al passato sui temi del welfare e del Terzo settore – spiega – ma sappiamo anche che in questa Legge si è lavorato sostanzialmente su riposizionamenti di ciò che era già previsto in precedenza e già messo in discussione, perché rischiava di avere effetti disastrosi, nelle due precedenti Leggi di Stabilità». «Abbiamo trovato un’importante disponibilità da parte di molti parlamentari e dall’Intergruppo del Terzo settore, tutte le proposte su cui abbiamo cercato di lavorare sono state presentate, tuttavia moltissimi degli emendamenti non sono stati ammessi», ha proseguito il portavoce».

«Pensiamo – ha concluso Barbieri – che ci debba essere una svolta significativa sul riconoscimento culturale del ruolo del Terzo settore a partire dalla lotta alla povertà, alla questione dell’Imu al non profit e l’imposta di registro, da un adeguamento importante del Fondo per le politiche sociali e Fondo Infanzia – che ha visto sottrarsi 10 milioni di euro -, dal 5 per mille – unico strumento di sussidiarietà e di libertà delle organizzazioni -, agli impegni su Tasi e Tari, le detrazioni che normalmente vengono applicate al Terzo settore». Su tutto, per il Terzo settore, «manca una prospettiva di stabilità per gli anni a venire», segno di «una politica miope». Per il Forum, sarebbe invece «una grande opportunità quella di riuscire a scardinare un meccanismo che vede l’impossibilità di programmazione di servizi, prestazioni e attività da parte del terzo settore, mettendoci invece nelle condizioni di farlo». «Quello che chiediamo – conclude Barbieri – non è un lusso, ma l’essenziale che ci consenta la realizzazione di interventi efficaci».