Libia: da oggi a Palermo la Conferenza. Conte, «ripartire da istanze del popolo libico e favorire strategia inclusiva»
«Non intendiamo questa Conferenza come una vetrina o l'occasione di una photo opportunity. Ancora più importante sarà il lavoro che faremo in seguito per continuare a seguire questo processo». Così il premier italiano Giuseppe Conte in un'intervista a «La Stampa» a poche ore dall'avvio a Palermo della Conferenza per la Libia.

Nel capoluogo siciliano arriveranno i principali attori libici e il massimo livello politico di Algeria, Tunisia, Egitto, Ciad, Niger, Grecia e Malta, il presidente del Consiglio europeo Tusk e l'Alto rappresentante Ue per gli affari esteri Mogherini oltre a delegazioni di altri Paesi europei, Paesi del Golfo, Stati Uniti ed esponenti delle milizie armate. «Mi aspetto che Haftar sia presente», auspica Conte a «La Stampa». La presenza dell'uomo forte della Cirenaica continua ad essere un'incognita. «La sua visione non è certamente coincidente con quella del presidente Sarraj», nota il premier italiano aggiungendo che «Mandela ha osservato che ‘il compromesso è l'arte della leadership e i compromessi si fanno con gli avversari, non con gli amici'».
A Palermo si cercherà di fare un ulteriore passo per «assicurare coerenza e credibilità ad un processo politico da tempo ostaggio di diversi interessi e oggettive difficoltà». La convinzione del governo italiano è che «per superare tale condizione e avviare un percorso legislativo-costituzionale è necessario ripartire dalle istanze del popolo libico e favorire una strategia inclusiva senza alibi e ambiguità. Le riforme recentemente attuate sul piano economico e della sicurezza appaiono incoraggianti, ma è evidente che la strada da percorrere è ancora impegnativa e quella che potrà condurre ad un'unificazione delle istituzioni nazionali rimane particolarmente complessa».
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