Lucca, workshop del Cnv: «Il volontariato che cambia l'Italia»
«Il volontariato che cambia l'Italia»: è il titolo del workshop formativo che il Centro nazionale per il volontariato (Cnv) ha organizzato oggi e domani a Lucca. Si terrà nel convento di San Cerbone, sulle colline della lucchesia.
Una giornata e mezzo di dibattiti e lavoro comune per approfondire il ruolo del volontariato nello scenario economico e sociale dell'Italia e fornire strumenti per comunicare meglio i valori e gli obiettivi dell'azione volontaria. Il Cnv vuole destinare questo momento formativo, che è aperto a tutti, in particolare ai giovani responsabili e ai comunicatori delle associazioni. La due giorni inizierà stamattina alle 10.30 con la sessione intitolata «Il volontariato nel Paese disuguale - come il volontariato italiano può ridurre le diseguaglianze economiche e sociali». Relatori saranno il presidente del Cnv Edoardo Patriarca e Carla Colicelli del Censis. Di pomeriggio incontro con il direttore editoriale di Vita, Riccardo Bonacina, che dialogherà con i presenti sul tema «Una questione di qualità, impariamo a comunicare meglio». A seguire i partecipanti lavoreranno insieme in tre workshop su altrettanti temi legati alla comunicazione. Il primo sarà dedicato allo storytelling - le storie che cambiano l'Italia - e verrà coordinato dal direttore di Volontariato Oggi Giulio Sensi.
Il secondo workshop spiegherà come costruire una campagna online e il facilitatore sarà il direttore di VolontariatOggi.info, Gianluca Testa; il terzo sarà dedicato a come raccontare tramite le immagini e la fotografia e sarà tenuto da Andrea Cardoni e lo staff di Shoot4Change. Domani mattina ci sarà il lavoro di condivisione dei workshop e il gran finale con l'incontro del volontariato con il Corriere della Sera: il vicedirettore Giangiacomo Schiavi e Luca Mattiucci, introdotti da Gaia Peruzzi (ricercatrice in Sociologia dei processi culturali e della comunicazione della Sapienza Università di Roma), parleranno del lavoro del quotidiano di Via Solferino sui temi sociali e di come è possibile anche nei mezzi di informazione mainstream costruire canali di collaborazione con il mondo delle «buone notizie».
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