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MAFIA: DON CIOTTI, NESSUNO ESENTE MA TOSCANA HA ANTICORPI

“Le mafie vanno dove si possono fare affari, nessuna regione è esente, ma la Toscana ha sempre avuto gli anticorpi per respingere questi attacchi”. Lo ha detto don Luigi Ciotti, presidente di Libera, a proposito della possibile presenza della n’drangheta in Toscana che emergerebbe da alcuni documenti della Commissione antimafia come denunciato da Maria Grazia Laganà, vedova di Francesco Fortugno una ventina di giorni fa nel corso di un convegno a Firenze. Ciotti ha spiegato di non essere in possesso di quei documenti e, quindi, di non essere in grado “di confermare quanto detto dalla vedova Fortugno”, ma ha ricordato l’attentato mafioso del 27 maggio 1993 a Firenze. “I magistrati e i cittadini di questa città – ha proseguito – hanno sempre risposto in maniera decisa”. A questo proposito il presidente di Libera ha ricordato le figure di Nino Caponnetto, Gabriele Chelazzi e Pier Luigi Vigna, “personaggi di cui dovete andare fieri”, ha detto rivolgendosi ad un gruppo di studenti del liceo Gramsci di Firenze che, da pochi giorni, sono tornati da Polistena (Reggio Calabria), dove per una settimana, a fianco dei ragazzi del luogo, hanno anche lavorato nella cooperativa Valle del Marro. Una presenza che da oggi verrà ‘ricambiata’ a Firenze dove per sette giorni i ragazzi del Gramsci e del liceo Rechichi di Polistena promuoveranno in due supermercati di Unicoop i prodotti della Valle del Marro. Tra l’altro don Ciotti per Libera e Turiddo Campaini, presidente di Unicoop, hanno firmato un protocollo, all’interno del progetto ‘Noi per gli altri’ per la promozione del progetto e il consolidamento dell’esperienza della cooperativa che lavora nelle terre confiscate alle famiglie dei Piromalli e dei Mammoliti. (ANSA).