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MALATI DI LEBBRA: AIFO, IL 27 GENNAIO TORNA «IL MIELE DELLA SOLIDARIETÀ»

Domenica 27 gennaio i volontari Aifo (Associazione italiana amici di Raoul Follereau) distribuiranno vasetti di miele in centinaia di piazze italiane nell’ambito dell’iniziativa “Il miele della solidarietà”, promossa in concomitanza con la 55a Giornata mondiale dei malati di lebbra. Giunta alla sua settima edizione, l’iniziativa si pone come obiettivo la raccolta di fondi in favore dei progetti Aifo per la cura della lebbra in Africa e la sensibilizzazione della cittadinanza sui problemi della lebbra e dello sviluppo sanitario in Brasile. Nella precedente edizione 3000 volontari hanno distribuito in 800 piazze oltre 38mila vasetti di miele. Le donazioni ricevute ammontarono ad oltre 350mila euro. Quest’anno Aifo si è posta il traguardo di raggiungere una diffusione ancora più capillare su tutto il territorio. Il miele offerto proviene da piccoli produttori croati attraverso il Commercio equo e solidale e sarà distribuito in sacchetti di iuta confezionati dagli ex malati di lebbra del Progetto Sumana Halli a Bangalore in India, sostenuto dall’Aifo. L’iniziativa è realizzata con la collaborazione della Cooperativa commercio alternativo di Ferrara e dell’Agesci. In Brasile, denuncia l’Aifo, “i responsabili del programma di eliminazione della lebbra avevano adottato diversi espedienti per far risultare dati più ottimistici rispetto alla realtà, al fine di ottenere il raggiungimento dell’obiettivo dell’eliminazione della malattia nei termini fissati dall’Oms”. Dati, prosegue l’Aifo, rettificati lo scorso 20 settembre dal ministero della Sanità (51mila nuovi casi contro i 38.423 riportati). Maria Leide, nuova responsabile nazionale del programma lebbra, ha annunciato l’adozione di “una nuova strategia, basata non più su una falsa eliminazione della lebbra ma piuttosto su una seria lotta alla malattia”, mentre Sunil Deepak, responsabile per l’attività scientifica di Aifo e consulente OMms, mette in evidenza come “la strategia di “truccare” i dati epidemiologici potrebbe essere stata adottata negli ultimi anni da molti altri Stati”, ed auspica che “anche altrove i ministeri competenti abbiano il coraggio di denunciare le politiche scorrette e ricorrere, finalmente, ad una strategia di lotta reale alla malattia”.Sir